Jona che visse nella balena
Cinema, nazismo e morale della visione
Progetto promosso dal Piano Giovani "Terra di Mezzo" altipiano della Predaia rivolto a i giovani del Piano di Zona della Predaia, di età compresa tra i 16 e i 29 anni.
Al termine della proiezione, si aprirà un dibattito per approfondire i temi affrontati.
Francia/Italia, 1993
Titolo originale: Jona che visse nella balena
Genere: Drammatico
Durata: 96'
Regia: Roberto Faenza
Cast: Jean-Hugues Anglade, Juliet Aubrey, Jenner Del Vecchio, Luke Petterson, Francesca De Sapio
Tratto da Anni d'infanzia (1977) di Jona Oberski, fisico nucleare, è la storia di un bambino olandese di quattro anni, arrestato nel 1942 dai tedeschi e deportato a Bergen-Belsen dove gli muore il padre. Perde la madre nel 1945, subito dopo la liberazione. Il piccolo Jona è adottato da una coppia di olandesi che con lui dovranno patire non poco. Fedele al libro, Faenza (1943) adotta l'ottica del suo piccolo protagonista, lo sguardo inconsapevole dell'infanzia che dell'atroce realtà che lo circonda coglie soltanto alcuni particolari. Non a caso nella seconda parte quando Jona ha sette anni, il film cambia stile perché lo sguardo s'è fatto più adulto. Film sulla tenacia dell'amore: semplice, asciutto, intenso senza concessioni al dolorismo né al sensazionalismo. Premio Efebo d'oro di Agrigento.