Kataklò Dance Theatre

"Io ballo piegandomi e contorcendomi": questa è la traduzione dal greco antico del termine "Kataklò" e questo è ciò che è la Kataklò Dance Tehatre, la prima compagnia di danza italiana composta da ex campioni olimpionici. Un felice connubio tra sport e spettacolo ideato e diretto dalla campionessa di ginnastica ritmica nazionale ed internazionale Giulia Staccioli, per tre anni unica componente straniera dei Momix, la compagnia di danza americana diretta dal coreografo 'visionario' Moses Pendleton. Oltre a dirigere i Kataklò, Giulia Staccioli è l’artefice delle coreografie, mentre la produzione e la direzione tecnica del gruppo sono affidate alla stella della pallavolo mondiale Andrea Zorzi. Lo sport è alla base di un’idea in continua evoluzione, dove il corpo atleticamente predisposto, viene sfruttato in tutte le sue potenzialità per stupire, divertire, volare con l’immaginazione, in un ambizioso progetto volto a far scaturire dall’atletica una nuova forma di danza, una miscela di follia acrobatica, body art, tecnica di alto livello e pura poesia. Il binomio atleti-danzatori si rivela vincente sin dal 1996, anno d’esordio dei Kataklò con lo spettacolo Indiscipline, un omaggio alle diverse discipline sportive presentato anche a Sidney in occasione delle ultime Olimpiadi. Seguono Kataklopolis, un’evocazione esuberante e atletica di un’onirica città, e Up, l’ultima creazione ispirata alla montagna, intesa come luogo di espressione fisica, ma anche come punto estremo d’elevazione mentale. In sintonia con le recenti tendenze internazionali, la Kataklò Dance Theatre mescola virtuosismi mozzafiato e break-dance, teneri omaggi al cinema muto e vorticosi slanci da videoclip, momenti d’impeccabile potenza atletica e ironici stacchi hip-hop, in pieno accordo con la multiforme poliedricità della cultura contemporanea. I Kataklò si rivolgono inoltre al mondo della scuola con progetti speciali finalizzati al coinvolgimento dei giovani, particolarmente sensibili al linguaggio artistico, dinamico ed elettrizzante di questa compagnia, riuscendo ad avvicinare al mondo del teatro un pubblico che gli è tendenzialmente ostile.