Kriegsmaler. Pittori al fronte nella Grande Guerra

Mostra

Saranno esposte circa 120 opere prestate da numerosi musei tra cui Vienna, Linz, Innsbruck ed alcuni quadri prestati da collezioni private italiane ed estere. Si tratta della prima ricostruzione organica delle opere dei pittori testimoni della Grande Guerra e l'occasione per tracciare un bilancio storico e critico sulla produzione di questo gruppo di artisti molto particolare.

I Kriegsmaler erano un corpo speciale dell'esercito austro-ungarico, costituito da artisti più o meno noti, arruolati appositamente con lo scopo di essere mandati al fronte a testimoniare e documentare, attraverso le loro opere, la vita in tempo di guerra. I Kriegsmaler avevano diritto al titolo di ufficiali e per questo godevano di un'ampia libertà, grazie anche ad uno speciale permesso che garantiva loro si muoversi senza restrizioni e di accedere in questo modo a tutte le zone in cui vivevano ed operavano i soldati, anche in prima linea. All'inizio del conflitto i pittori vennero mandati sul fronte russo e serbo con il compito di documentare e rendere comprensibile l'esperienza bellica. Con lo stesso obiettivo, l'esercito austro-ungarico inviò al fronte anche fotografi, giornalisti, operatori cinematografici e in questo modo vennero documentati tutti i fronti di guerra dove si trovarono a combattere le truppe dell'impero fino alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Durante gli anni di guerra, vennero organizzate con regolarità numerose esposizioni dei Kriegsmaler sia all'interno dell'Impero (va ricordata l'esposizione di Bolzano del 1917 con ben 373 opere) sia in Germania ma anche in paesi neutrali come Norvegia, Svizzera e Olanda. Al di là dello scopo di propaganda contro il nemico e a favore della guerra, durante il periodo bellico questi appuntamenti rappresentavano uno dei rari momenti di esposizione artistica e, di fatto, uno dei pochi modi per permettere la circolazione delle idee e delle esperienze che influenzavano gli stili di centinaia di artisti coinvolti nell'esperienza della guerra.
Le opere erano tenute a rispecchiare la realtà, evitando le gesta eroiche, le drammatizzazioni, gli aspetti di violenza; gli artisti non avevano tuttavia vincoli dal punto di vista stilistico e della creatività per cui i soggetti e le scene ritratte venivano interpretate secondo i tratti distintivi, la sensibilità e il punto di vista di ognuno. Data l'estrema libertà di espressione entrarono a far parte dei Kriegsmaler anche artisti d'avanguardia come Egon Schiele, Anton Kolig, Akfred Kubin, Oskar Kokoschka.

I temi ricorrenti riguardano la vita nelle trincee, le montagne, i visi di tanti soldati, le scene di battaglia, la maggior parte della produzione è legata ai paesaggi e alla ritrattistica con toni a volte idilliaci, spesso malinconici ma quasi mai angoscianti. A fianco dei temi tradizionali legati all'esperienza della guerra, l'orrore, la morte, la violenza, nelle opere dei Kriegsmaler prevale la rappresentazione del paesaggio, il rapporto dell'uomo con la natura.
Questo aspetto rende ancora più interessante l'esposizione curata da Fernando Orlandi, presidente del Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale di Levico Terme e allestita dall'architetto Nora Veneri.
Nei mesi in cui la mostra sarà aperta al pubblico, il Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale organizzerà e curerà alcune manifestazioni correlate tra cui un ciclo di film sulla Prima Guerra Mondiale e una serie di conferenze storico-culturali sulla stesso tema.

L'iniziativa è nata sotto l'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica ed è stata organizzata dalla Fondazione Forte Belvedere di Lavarone, in collaborazione con il Comune di Lavarone e con il Centro Studi sull'Europa Orientale di Levico Terme.


organizzazione: Fondazione Belvedere - Gschwent