L'Annunciazione cantata per soli, coro di voci bianche ed ensemble strumentale

Musica

Testo di Emanuela Rossini

musiche di
Lucia Palaoro
Notte
L'Attesa

Paolo Valenti
Visione dell'Angelo

Federico Scarfì
L'Annunciazione

Ludovico Conci
Passaggio all'aurora

Solisti
Claudia Giongo, Juliana Ospina soprani
Fabrizio Mercurio tenore
Simone Marchesini baritono

Coro di voci bianche Il Diapason e Il Diapason Ensemble
Fabrizio Crivellari flauto
Marco Milelli clarinetto
Angela Casotti violoncello
Fabrizia Dalpiaz chitarra
Roberto Caberlotto fisarmonica
Emanuele Cavallini pianoforte

direttore Nicoletta Nicolini

Il progetto
L'Annunciazione, cantata per soli, coro di voci bianche ed ensemble strumentale è pagina nata dalla collaborazione tra la Scuola Musicale Il Diapason che nell'ambito delle proprie attività di produzione è da sempre sensibile al rapporto con le istituzioni e gli enti di formazione musicale presenti sul territorio, ed il Conservatorio Statale di Musica F.A. Bonporli di Trento. la Scuola ha invitato la drammaturga Emanuela Rossini a pensare un libretto e gli allievi della Scuola di composizione del M° Cosimo Colazzo del Conservatorio cittadino a realizzarne le musiche.
Il senso e il segno di ciò che prende suono è quindi tutto inscritto nel fare insieme, in un sentire condiviso dove alla parola e alla musica scritte si contrappuntano le voci del coro di voci bianche Il Diapason, le voci soliste della Scuola di canto del MO Mattia Nicolini, altra espressione del Conservatorio Bonporti, e gli strumenti de Il Diapason ensemble, formazione ad organico mobile che accoglie in sé musicisti impegnati presso la Scuola Musicale Il Diapason, per la direzione di Nicoletta Nicolini.
L'Annunciazione segue a distanza di pochi mesi l'operina Il vestito nuovo dell'Imperatore, prima sperimentazione di coproduzione tra Scuola e Conservatorio messa in scena nel mese di maggio, cui questa seconda ci conferma che credere nella quotidianità del fare, nel comune condividere un percorso, ci possa aiutare a trovare e fare propri sensi e momenti di ricerca ed esperienza comuni tra formazione di base ed alta formazione musicale, tra dimensione amatoriale e professionismo musicale che rendono evidente conto di come mettere insieme sia, a ben vedere, più facile che tenere diviso. Oltre che più bello anche.
Rolando Lucchi

Il libretto
La narrazione inizia con il motivo della Notte. Nella notte i confini tra mondo terreno e le creature del cielo si fanno più sottili. La Notte è il tempo in cui si svelano gli arcani e si incontrano le anime, tutte le forme si sciolgono e ritornano alla vita.
Le creature della terra sono in attesa di un messaggero, che porti un segno di speranza e chiedono alle anime del cielo di interrogare per loro i cieli e i sepolcri.
Nel buio le creature della terra intravedono un angelo, dalle sembianze familiari, seduto tra di loro che medita, è triste, negli occhi tutto il dolore del mondo. Il suo silenzio pesa come un giudizio. Lo interrogano, chiedono quale sia l'annuncio del Signore, dopo tanta attesa le loro speranze stanno svanendo.
L'angelo del Signore ricorda che in ogni piccola cosa del mondo sta il divino, che i segni del nuovo vanno cercati, che sono Il intorno a loro e che è nei bambini che risiede la speranza del
mondo.
La notte si riavvolge e le creature della terra salutano le creature del cielo. Si alza l'Aurora, l'inizio e il Nuovo è colto da un cuore illuminato dalla grazia divina che permette di riconoscersi in
ogni bambino e in ogni nemico.
Emanuela Rossini

La musica
Comporre un'opera musicale a più mani pone problemi relativi agli stati di coerenza, nei rapporti tra le varie parti. Innanzitutto, in gruppo, in classe, tutti insieme, verso la fine dell'anno accademico scorso, si è condotto un lavoro di scandaglio e approfondimento sul testo. E si è ricavata un'articolazione, in esso, per quattro vaste zone formali: la prima, un notturno denso di presagi e di attesa; la seconda, che costituisce come una molla tensiva, con il suo insistere sulla condizione umana non ancora riscattata, avvolta nel male e destinata all'angoscia e alla frattura; la terza, che risolve questo stato di attrito e dissonanza, trovando nello sguardo bambino il senso di una rinascita, dell'Infinito sempre cercato; l'ultima, che testimonia, nell'immagine dell'Aurora, la nascita di un nuovo ordine del tempo, segnato dal Natale e dalla Grazia divina.
Quattro autori diversi hanno sovrinteso alle quattro parti individuate. Ma ancor prima che ciascuno si disponesse al proprio lavoro parziale, da indurre a integrazione nella più vasta
composizione, si è lavorato a precisare un piano generale per l'opera, che potesse costituire riferimento comune e cornice per le varie mosse individuali. Ecco, allora, la definizione di alcuni stati espressivi per le varie parti, concepiti anche in
relazione a una progressione che dovrà coprire, poi, l'arcata dell'intero pezzo. Da qui, anche, la presa in carico di alcune situazioni sonore, di insiemi circoscritti di suoni, in corrispondenza di vari segmenti formali, e anche questi a segnare un percorso evolutivo, sempre molto mediato e condotto nei vari passaggi.
Poi ciascuno si è disposto al lavoro, portando la propria impronta espressiva alle varie parti, ma già possedendo, nel contempo, un'idea del quadro globale del pezzo, e informazioni utili, condivise sulle diverse prospettive di lavoro. Si definisce così una forma-ambiente, che concepisce margini di probabilità, utili per l'espressione individuale, ma anche una tendenza a far convergere il possibile verso un progetto comune.
Negli interventi compositivi dei quattro autori si precisa, probabilmente, anche la volontà di segnare l'intera opera con una
sensibilità, che appare, nei vari interventi, rivolta verso il suono vibratile e sospeso, verso gli stati rallentati e aperti. Come una condizione di attesa stupefatta, e poi la volontà, il desiderio, di prolungare all'infinito il punto decisivo, il momento-svolta della Grazia divina che, nel Natale, discende sugli uomini e li illumina.
Cosimo Colazzo


organizzazione: Scuola Musicale Il Diapason - Conservatorio Statale di musica F.A. Bonporti di Trento