L'Appeso

Teatro

I racconti di Natural… mente Bosco

Compagnia Corona
L'Appeso
di Roberto Corona, Claudio Raimondo, Fabio Comana
con Roberto Corona
regia Fabio Comana

Un uomo penzola dall’albero, un albero vero, ma l’uomo de “ L’APPESO” non è il truffatore del medioevo che sta espiando una colpa. È un uomo sospeso nel tempo e nello spazio, potrebbe essere allora, potrebbe essere oggi, potrebbe essere sempre. Perché sta lì? Per scelta? Non si sa. Non lo dice, ma non è importante saperlo, la sua condizione si esprime nella posizione, nella sospensione. Lo vediamo dondolare nel vuoto, eternamente sospeso fra la terra e il cielo, fra azione e indolenza, fra desiderio e rinuncia. Appeso ad una corda nuota nell’incertezza, indeciso fra scelta e abbandono, fra consapevolezza e rassegnazione. È un uomo libero, forse il più libero, perché sospeso nella possibilità di fare, nella possibilità di essere, di sfuggire al proprio destino, di fuggire dall’incontro con la vita ed inesorabilmente con la morte.
È l’albero a tenergli compagnia, la sua casa, il suo rifugio. C’è un rapporto intenso e visibile fra di loro. L’albero condivide la sua stessa posizione nella natura, a metà fra la terra e il cielo, ma con una differenza sostanziale: le radici della pianta affondano profondamente nel terreno, sono parte della terra così come rami e foglie si allungano nel buio della notte ad afferrare il cielo. Non è sospeso quell’albero, è un ponte solido e rassicurante. Un ponte abitato da un uomo, impaurito e fragile, in cerca di risposte o anche solo di un motivo per scendere con i piedi per terra o rimanere là, appeso, per sempre.
Lo spettacolo si svolge su un albero opportunamente scelto all’interno di un bosco o di un parco.
È proprio in questa particolare condizione che è nato il desiderio di indagare con sguardo tragicomico il nostro presente e scoprire nei luoghi, negli spazi naturali, nell’ambiente un’occasione di incontro e cultura all’aperto.