L'Assunzione della Vergine di Maffeo e Andrea Olivieri: un capolavoro della scultura lignea rinascimentale nella Pieve di Condino

Convegno

IX Settimana per la Cultura

relatore Claudio Strocchi
L’ancona della Assunzione della Vergine nella chiesa pievana di Condino è uno dei capolavori dell’arte dell’intaglio di epoca rinascimentale sopravvissuto in Trentino, che fu realizzata dagli scultori –intagliatori bresciani Maffeo e Andrea Olivieri. La monumentale struttura architettonica a sei colonne e timpano con Dio Padre ospita nella nicchia dipinta con un vasto paesaggio agreste gli Apostoli che, stufatti e increduli, assistono alla gloriosa ascesa in cielo della Vergine accompagnata da angeli e cherubini.

L’argomento della conferenza organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici riguarderà la storia di un manufatto particolarmente importante e il suo attuale restauro. A proporre il tema sarà Claudio Strocchi, funzionario della Soprintendenza, nonché direttore dei lavori nel restauro dell’opera condotto in diretta amministrazione dalla stessa struttura. Alla conferenza interverrà anche la Vicepresidente e Assessore alla Cultura Margherita Cogo.
L’ancona dell’Assunzione della Vergine nella chiesa parrocchiale di Condino è uno dei capolavori dell’arte dell’intaglio di epoca rinascimentale sopravvissuto in Trentino.
Come attestano i documenti archivistici, l’opera, in legno scolpito, dipinto e parzialmente dorato, fu realizzata fra il 1538 ed il 1546 dagli scultori-intagliatori bresciani Maffeo e Andrea Olivieri, su commissione della comunità condinese.
Il manufatto è costituito da una monumentale cornice architettonica a sei colonne con capitelli, lesene e timpano sorretto da architrave e mensole. Questi elementi strutturali sono connotati da una profusione di motivi decorativi di gusto classico-rinascimentale, superbamente intagliati e abbondantemente dorati.
All’interno di questa grandiosa struttura architettonica i fratelli Olivieri, con l’ausilio di sculture e brani pittorici, hanno collocato la sorprendente e teatrale raffigurazione dell’Assunta. Nella parte inferiore della scena sono dislocati undici Apostoli, variamente atteggiati, che stupefatti e increduli assistono alla gloriosa ascesa in cielo della Vergine accompagnata da cherubini.
L’opera è completata e integrata da brani pittorici che occupano il fondo della rappresentazione sacra ambientandola in un vasto paesaggio montuoso e dalla raffigurazione di Dio Padre nel timpano. I brani pittorici, come attestano i documenti archivistici, furono iniziati dal pittore Menino, figlio di Pietro Facini del Signore, e conclusi nel 1546 da Domenico Molini (originario di Riva del Garda).
Il monumentale altare, sebbene non sia mai stato sottoposto a restauro, nel corso del tempo ha subito vari interventi integrativi quali l’aggiunta di elementi decorativi metallici e ridipinture atte a nascondere cadute e mancanze della policromia originaria.
Il restauro attualmente in corso è eseguito dalla ditta Diego Voltolini di Vigolo Vattaro per conto della Soprintendenza per i Beni storico-artistici (Direttore Lavori Claudio Strocchi, assistenti Francesca Raffaelli e Claudio Vicenzi); in occasione della conferenza saranno illustrate le principali novità che stanno emergendo.


organizzazione: P.A.T. Soprintendenza per i Beni Storico-artistici