L'Impresario delle Smirne

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2009/2010
La Grande Prosa

Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni
La Biennale di Venezia - Teatro Stabile di Catania
L'Impresario delle Smirne
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Luca De Fusco
scene Antonio Fiorentino
costumi Maurizio Millenotti
direzione musicale Antonio di Pofi
coreografie Alessandra Panzavolta
luci Emidio Benezzi
con Eros Pagni
e con Gaia Aprea, Max Malatesta, Anita Bartolucci, Alvia Reale

Quando Goldoni diventa musical

È la musica la vera protagonista de L’Impresario delle Smirne, la commedia di Carlo Goldoni messa in scena dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con lo Stabile di Catania in occasione del 40. Festival Internazionale del Teatro – la Biennale di Venezia. E proprio le musiche che Nino Rota compose nel 1957 per questa pièce, allora diretta da Luchino Visconti, sono state il punto di partenza per dare vita a un’affascinate commedia musicale, dai forti richiami esotici, diretta da Luca De Fusco e interpretata da un attore di vaglia come Eros Pagni. Il teatro di Goldoni, di per sé molto musicale, grazie alla scrittura geometrica e corale che si avvicina molto a quella di una partitura, diviene quindi musical: parole, musica, canto e danza raccontano le tragicomiche vicende di una compagnia di attori, ingaggiata da un ricco turco di nome Alì, per una tournée che li ricoprirà d’oro. Il tono divertito e sornione con cui il grande drammaturgo veneziano descrive le piccole e le grandi gelosie che si scatenano tra gli attori della compagnia, mossi dal desiderio di primeggiare in terra straniera, non perde di vivacità e si rivela ancora molto attuale. Luca De Fusco trasporta questa galleria di ritratti sottilmente macchiettistici su un palcoscenico degli anni Cinquanta rileggendoli in chiave grottesca e surreale.

L’Impresario delle Smirne è uno spettacolo di teatro nel teatro, come sottolinea il rosso dei costumi di Maurizio Millenotti, che richiama i densi velluti dei sipari e delle poltrone. Alle musiche originali di Rota del 1957, vengono affiancati altri famosissimi brani tratti dalle colonne sonore scritte dal compositore milanese per i film di Federico Fellini.
La rilettura del testo goldoniano va di pari passo con quella dei personaggi: la strampalata compagnia settecentesca di Goldoni richiama la poetica felliniana dei diseredati di palcoscenico che prorompe nella “Strada” e le gag esilaranti di “Luci del Varietà”...

Un vero e proprio show, dai ritmi vorticosi e dalla graffiante ironia che ci dimostra, ancora una volta, come il mondo – anche quello dello spettacolo – non sia poi cambiato molto dal 1760 a oggi.
A fianco del grande Eros Pagni, che veste i panni dell’impresario turco Alì, goffo e confuso, un’affiatata compagnia composta da Gaia Aprea, Max Malatesta, Anita Bartolucci, Alvia Reale, Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo, Paolo Serra, Enzo Turrin, Giovanna Mangiù, Matteo Mauri.