L'altare tardogotico della bottega di Ruprecht Potsch a Tonadico. Storia e restauro

Convegno

IX Settimana per la Cultura

relatori Francesca Raffaelli e Raffaella Colbacchini.
L’analisi stilistica e tecnica che è stata eseguita sull’altare di Ruprecht Potsch a Tonadico in occasione del restauro ha dato risultati interessanti e a volte sorprendenti, sia per quanto riguarda l’attribuzione sia per la tecnica esecutiva, suggerendo inoltre notevoli spunti per lo studio delle botteghe di intagliatori e pittori attive all’epoca in Alto Adige

La conferenza – uno degli appuntamenti della Settimana della cultura - programmata all’interno di Palazzo Scopoli a Tonadico conclude un percorso di ricerca e di lavoro iniziato già nel 2002. In questa occasione verrà infatti riconsegnato ufficialmente, alla presenza della vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Margherita Cogo, l’altare ligneo proveniente dalla Chiesa dei SS. Vittore e Corona restaurato in diretta amministrazione dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici di Trento.
Raffaella Colbacchini, direttore dei lavori, e Francesca Raffaelli, tecnico restauratore, illustreranno le fasi di studio e i vari momenti del lavoro di recupero dell’opera che hanno visto coinvolti più soggetti: Stefano Volpin di Padova per i rilievi scientifici, Mauro Bernabei del CNR-Ivalsa di san Michele all’Adige per le indagini dendrocronologiche e la ditta L.A.R.A. di Cristiano e Roberto Gervasi di Denno che ha realizzato il lavoro di restauro.
L’altare a portelle rimase nella sua collocazione originaria, la chiesa cimiteriale dei Santi Vittore e Corona, fino al 1970 circa; successivamente fu smontato e ricoverato in canonica a causa di ripetuti furti e di un complessivo degrado dovuto alle cattive condizioni microclimatiche. Fra il 2002 e il 2003 la Soprintendenza per i Beni Storico-artistici decise di intervenire per recuperare questo splendido esemplare di altare tardo-gotico, approfittando dell’occasione per approfondire lo studio sulle tecniche costruttive, compositive e decorative nonché sui materiali. I contributi scientifici e storico-artistici confluiti quindi dai vari specialisti hanno potuto stabilire dei punti di riferimento sufficientemente sicuri. L’analisi stilistica condotta sulle parti scultoree e dipinte consente sia di confermare l’attribuzione già di Serenella Castri alla bottega brissinese di Ruprecht Potsch, attivo tra il 1490 e il 1520, ma di aggiungere anche ulteriori considerazioni. Potsch era sostanzialmente un pittore e aveva alle sue dipendenze diversi intagliatori. Per questo motivo nella produzione artistica proveniente dalla sua bottega si possono riscontrare differenze stilistiche non solo tra opere di sua produzione certa ma anche all’interno dello stesso manufatto. Ed è ciò che si è rilevato anche nelle parti scultoree originali dell’altare maggiore di Tonadico: due sono infatti gli artisti che hanno realizzato l’opera, uno autore dei rilievi delle portelle, pesante e goffo nella resa delle figure, ed uno di maggiore levatura, autore della Madonna e di San Vittore, lo stesso che ha realizzato per Potsch tra il 1506 e il 1509 il San Sebastiano conservato nella chiesa parrocchiale di San Nicolò in Val d’Ega.
L’opera è stata collocata proprio in questi giorni nella nuova sala espositiva di Palazzo Scopoli, sede appositamente approntata per ospitarla in tutta sicurezza in un ambiente correttamente climatizzato e al riparo dai possibili furti o atti vandalici.


organizzazione: P.A.T. Soprintendenza per i Beni Storico-artistici