L'altra metà del dolore. Medicina, arte e filosofia
In un convegno organizzato dallAssociazione Trentina Malati Reumatici ATMAR, che avrà luogo il 20 gennaio 2007 a Cles presso la Sala polifunzionale della Cassa Rurale di Tuenno-Val di Non, con inizio alle ore 14, si parlerà di dolore al femminile.
Liniziativa, come altre promosse in precedenza dallATMAR, affronta un tema cruciale della condizione del malato cronico, quello del dolore, e lo fa in modo trasversale a più discipline, nella convinzione che questo approccio renda possibile affrontare il tema in tutta la sua sfaccettata complessità
Il convegno si interroga se sia legittimo parlare di dolore al femminile, se esista cioè una specificità di genere nel dolore, inteso come sofferenza del corpo e dello spirito. E, ancora, si chiede se donne e uomini percepiscano ed esprimano il dolore in modo diverso. Per cercare di rispondere a queste domande lincontro si apre ad una riflessione a più voci che investe ambiti diversi, dalla medicina, allarte alla filosofia.
Se da un lato alcuni recenti studi scientifici consentono di rispondere positivamente ad alcune di queste domande, daltro lato è proprio il carattere interdisciplinare del confronto a garantire che le risposte non siano del tutto scontate.
Le malattie reumatiche preferiscono le donne: lincidenza di patologie come lartrite reumatoide, il lupus, la spondilite, la fibromialgia e losteoporosi, è infatti molto più frequente nel sesso femminile. Il dott. Giuseppe Paolazzi, reumatologo dellOspedale S. Chiara di Trento, analizzerà le ragioni di questa penalizzazione della donna in ambito reumatologico.
Le donne sono sempre più numerose nei centri di terapia del dolore e presentano molte sindromi dolorose praticamente inesistenti negli uomini: la prof.ssa Anna Maria Aloisi del Dipartimento di Fisiologia dellUniversità degli Studi di Siena, autrice del primo studio italiano sulle differenze di genere nel campo del dolore cronico benigno, cercherà di spiegare a quali fattori sia legata questa maggiore sensibilità del sesso femminile nei confronti di certe sindromi dolorose.
Nelle diverse culture il dolore del parto era concepito come parte integrante dellesperienza umana e quindi accolto come condizione naturale dalla donna, aiutata da altre donne che lassistevano con la loro esperienza vissuta. Nella società moderna la vita è completamente staccata dal ciclo naturale e quindi la sofferenza e il dolore non hanno significato e suscitano paura. In un contesto in cui la tecnologia è onnipotente e guardiamo solo al benessere fisico, il dolore non ha ragione di essere ed è rifiutato. Come è cambiato allora storicamente latteggiamento della medicina di fronte al dolore del parto? A questa domanda cercherà di rispondere il dott. Franco Nicolodi, Direttore dellUnità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dellOspedale di Cles, che analizzerà le modificazioni intervenute nellapproccio al parto, parallelamente ai profondi cambiamenti culturali degli ultimi decenni.
Accanto a questi contributi offerti da alcune branche della medicina, il convegno cerca di rispondere anche ad altre domande: nellarte, nella letteratura, nella filosofia, è possibile parlare di una diversa forma di soggettività del sentire da parte delle donne?
La dott.ssa Annamaria Marchionne, Presidente dellATMAR e ideatrice del convegno, si soffermerà su due straordinarie figure di artiste, Artemisia Gentileschi, grande protagonista della pittura italiana del 600 e Frida Kahlo, la più significativa artista latinoamericana del 900, che hanno emblematicamente dato testimonianza nella loro opera di una peculiarità espressiva, capace di realizzare una sintesi pregnante tra arte e vita.
La prof.ssa Nadia Scappini, docente di lettere classiche, profonda conoscitrice della letteratura e della poesia italiana, attraverso la lettura e il commento di testi poetici di Nedda Falzolgher, Antonia Pozzi, Lalla Romano, Annelisa Alleva, Loredana Magazzeni, e di altre esponenti della poesia italiana del 900, darà conto di come la poesia, con parole limpide, scarne, scavate come lanima che le ospita e le partorisce, si offra come seme di riflessione sui silenzi dellanima,su una sofferenza esistenziale che talvolta, impercettibilmente, sfocia nella malattia.
Il prof.Marcello Farina, filosofo, nel suo intervento Donne e dolore nel pensiero del 900,ripercorrerà lesperienza di alcune grandi pensatrici che, nel secolo scorso, hanno apportato contributi di grande valore e originalità al percorso del pensiero occidentale dando prova di grande libertà e profondità intellettuale e manifestando una sensibilità concreta per la sofferenza dellumanità: Simone Weil, Hanna Arendt, Edith Stein, ed Etty Hillesum. La vita e il pensiero di queste eminenti figure consente di scorgere alcune affinità, che pur non annullando lindividualità autonoma e ben definita di ciascuna di queste intellettuali, autorizzano tuttavia una lettura incrociata delle loro riflessioni, particolarmente orientate al tema del dolore.
Programma
Saluto delle Autorità
Introduzione al convegno
Vittoria Agostini
Specialista in malattie cardiovascolari
Differenze di genere e dolore
Anna Maria Aloisi
Dipartimento di Fisiologia dellUniversità degli Studi di Siena
I silenzi dellanima
Nadia Scappini
Docente di lettere classiche
Partorirai con dolore
Franco Nicolodi
Direttore dellUnità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dellOspedale di Cles
Figurare il dolore: Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo
Annamaria Marchionne
Presidente Associazione Trentina Malati Reumatici
Donne e malattie reumatiche
Giuseppe Paolazzi
Responsabile Reumatologia Ospedale S. Chiara di Trento
Donne e dolore nel pensiero del 900
Don Marcello Farina
filosofo
Modera: Vittoria Agostini
Con il patrocinio di:
Presidenza del Consiglio Regionale
Presidenza del Consiglio Provinciale
Assessorato allEmigrazione, Solidarietà Internazionale
Sport e Pari Opportunità della provincia Autonoma di Trento
organizzato in collaborazione con
Musei di Ronzone
Cassa Rurale di Tuenno-Val di Non
Per informazioni
ATMAR
Cell. 348 32 68 464
www.reumaticitrentino.it
atmar@reumaticitrentino.it
Musei di Ronzone
Cell. 340 31 83 504
museidironzone@libero.it
organizzazione: ATMAR Associazione Trentina Malati Reumatici