«L'indimenticabile 1956»: la prima grande crisi del comunismo

Convegno

Mercoledì 22 marzo 2006, alle 17,30, a Trento, nella Sala dell’Aurora di Palazzo Trentini (Via Manci 27), il Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale organizza l’incontro-dibattito “«L’indimenticabile 1956»: la prima grande crisi del comunismo”.

Intervengono Giovanni Bensi, Fernando Orlandi e Piero Sinatti. Introduce Massimo Libardi.

Cade quest’anno il cinquantesimo del 1956, un anno cruciale nella storia del Ventesimo secolo, un anno che segna una crisi profonda e drammatica tanto nella coscienza degli individui quanto nel dibattito politico e negli equilibri internazionali.
Il 1956 si apre con il Ventesimo congresso del PCUS, nel corso del quale, ad una sessione a porte chiuse, Nikita Khrushchev pronuncia il famoso “Rapporto segreto”, che qualche mese dopo sarà diffuso dal governo americano.
Gli echi del “Rapporto segreto” si riverberano su tutto mondo comunista. Farà da detonatore alla crisi dell’ottobre polacco e alla mancata invasione della Polonia da parte dell’URSS. Ma la Polonia contagia l’Ungheria, dove prende il via una rivoluzione, che sarà schiacciata dall’invasione sovietica.
Nel 1956 iniziano ad essere scardinati i rapporti interni al movimento comunista internazionale e si piantano i semi che porteranno alla rottura del “blocco” e allo scisma fra Mosca e Pechino, le due capitali del comunismo.
Le ripercussioni saranno significative anche in Italia, dove si trova il PCI di Palmiro Togliatti, il più grande partito comunista dell’Occidente.
E il 1956, infine, è anche l’anno della crisi di Suez, che proietta il Medio oriente al centro della scena internazionale, e dell’incipiente processo di decolonizzazione.
Degli avvenimenti e delle profonde ripercussioni di questo “indimenticabile 1956” si discuterà nell’incontro-dibattito di mercoledì 22 marzo.


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale