L'indimenticabile 1956. L'anticipazione del crollo?

Convegno

Il 19 e 20 ottobre il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale ha organizzato a Milano, in collaborazione con il Museo di Storia Contemporanea, il convegno internazionale “L’indimenticabile 1956. L’anticipazione del crollo?”, dedicato a quell’anno cruciale nella storia del Ventesimo secolo.

Il convegno ha costituto la principale iniziativa italiana in cui si è fatto il punto sulla riflessione storica relativa agli eventi di quell’anno, alla luce delle nuove acquisizioni documentarie provenienti dagli archivi dei paesi dell’Europa centro-orientale, dell’ex Unione Sovietica e di quelli statunitensi.
Fra i relatori vi erano non solo numerosi studiosi italiani ma anche polacchi, ungheresi, russi e statunitensi, che hanno discusso del famoso “rapporto segreto “ di Nikita Khrushchev e delle straordinarie e impreviste ripercussioni che ebbe nel mondo comunista. L’onda lunga delle rivelazioni su Stalin ebbe un effetto devastante, nel breve come nel lungo periodo. Si riverbererà nella Jugoslavia di Tito come nella Cina di Mao, costituendo il seme da cui in seguito sbocciò la rottura fra le due capitali del comunismo internazionale.

In Polonia e Ungheria, paesi che stavano esperendo una profonda crisi politica ed economica avrà un impatto cruciale: Wladyslaw Gomulka ritorna al potere e questo scatena a Mosca una reazione anche militare, con le truppe dell’Armata Rossa che iniziano a muoversi. Il Cremlino trova un accomodamento con i polacchi e l’invasione viene bloccata, ma poi è la volta di Budapest, dove le truppe dell’Armata Rossa muovono due volte e la rivoluzione viene schiacciata nel sangue.

Il convegno si è poi concluso con una serie di relazioni dedicate all’impatto del 1956 sui partiti della sinistra italiana: quegli avvenimenti furono la scintilla che generò la rottura del frontismo e liberò il PSI di Pietro Nelli dalla subordinazione al PCI.

Il convegno ha sucitato un grande interesse ne pubblico e nella comunità degli studiosi. Articoli di commento sono pubblicati anche dalla stampa internazionale.


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale