L'uomo con la macchina da presa

Cinema

Scirocco

L’UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA di Dziga Vertov
Urss 1929 • durata 67’ • documentario
musicato da Alessandro Riccardi e Marco Di Gasbarro

La giornata, dall’alba al tramonto, di un cineoperatore che riprende per lo più scene di vita quotidiana per le strade di Mosca, e che cimostra anche la sua arditezza alla ricerca di inquadrature a sensazione, sopra, sotto o a fianco di treni in corsa. Il film si apre con il totale di una sala cinematografica che da vuota si riempie in un attimo. La stessa sala si rivedrà in chiusura del film dopo una sequenza nella quale la macchina da presa ha cominciato a muoversi da sola sul treppiedi, senza operatore, e prima di vedere la facciata del Teatro Bolshoi frantumarsi grazie a un effetto ottico.

Il film è forse il compimento massimo del movimento kinoglaz (cineocchio), nato negli anni Venti per iniziativa di Vertov e propugnatore della superiorità del documentario sul cinema di finzione. Vertov raccoglie l’esperienza di anni di documentari propagandistici, le sue radici futuriste, le sue teorie secondo le quali il cinema deve essere uno strumento a servizio del popolo e della sua formazione comunista, e sublima il tutto in un’opera tecnicamente all’avanguardia e che ancora oggi colpisce per originalità e vivacità.

Alessandro Riccardi chitarra
Marco Di Gasbarro batteria

Per la sonorizzazione del film L’uomo con la macchina da presa, Alessandro Riccardi e Marco Di Gasbarro hanno scelto di far convivere nello stesso spazio acustico il dominio acustico, elettrico ed elettronico: il noto ambiente creato dall’accostamento delle percussioni acustiche (tamburi e vibrafono) alla chitarra elettrica (con o senza effetti) si arricchisce della presenza “comoda/scomoda” di una base pre-registrata.
La base è stata composta da Alessandro Riccardi seguendo le scene del film, utilizzando campioni di batteria processati e giustapposti su un tempometronomico e una strutturametrica costanti, ma fuori dalla griglia di quantizzazione, ottenendo un effetto di un ritmo sintetizzato sì, ma non sempre prevedibile.
Le percussioni e la chitarra si trovano a improvvisare e suonare composizioni scritte ad hoc dai due musicisti, dialogando con il terzo elemento, la base elettronica, che si im-pone d’altro canto come “regista” delmaterialemusicale, caratterizzando le trame ritmiche su cui Alessandro Riccardi e Marco Di Gasbarro si muovono e giocando il ruolo di un collegamento, uno strato intermedio, tra la musica e le immagini.

Marco Di Gasbarro suona la batteria in gruppi punk, rock e sue derivazioni (Squartet, Ay!), con cui, dal 1998, si è esibito in Italia e all’estero e ha prodotto vari album, all’interno del network “Jazzcore Incorporati”; suona il vibrafono per spettacoli teatrali, sonorizzazioni. Come batterista ha registrato con: Ardecore (Chimera, San Cadoco), Nada (Vamp), Antonella Ruggiero.

Alessandro Riccardi suona la chitarra elettrica in gruppi e progetti in solo; compone colonne sonore per cinema e teatro, scrive su riviste specializzate di chitarra.

* in caso di pioggia lo spettacolo si svolgerà al Teatro
delle Garberie


organizzazione: Circolo del cinema Effetto Notte