L'uomo e la montagna: archeologia, storia, tutela

Convegno

Dalla preistoria ai giorni nostri, passando attraverso le vicende della prima guerra mondiale, il rapporto tra l’uomo e la montagna nel nostro territorio pone interrogativi e suscita tematiche di grande attualità. Il compito istituzionale di attuare la tutela, la ricerca, la salvaguardia, la divulgazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico delle nostre montagne spetta alle Soprintendenze archeologiche. Spetta al Parco la conservazione e la valorizzazione dei segni lasciati dall’uomo sul territorio. Per fare il punto della situazione, per discutere di recenti ricerche e per proporre nuovi ambiti di intervento giovedì 8 marzo nella sala congressi del Parco Nazionale dello Stelvio a Cogolo di Peio si svolgerà il convegno “L’uomo e la montagna: archeologia, storia, tutela”.

Fino ad alcuni decenni fa la storia dell’ambiente alpino era condizionata da un’idea errata, quella di territori poveri, inospitali, abitati da popolazioni ostili. Un’idea che si può fare risalire addirittura all’età romana quando, per motivi politici, le Alpi furono considerate come una “barriera naturale” a difesa del territorio “italico”.
Da tempo ormai prevale l’idea che le Alpi non sono mai state una barriera culturale. Dal Mesolitico in poi la Valle dell’Adige e i passi alpini centro-orientali ebbero un ruolo fondamentale nella trasmissione da sud a nord e viceversa di materie, beni di prestigio, conoscenze tecnologiche, principi ideologici e quindi nella comunicazione tra popolazioni e culture. Ötzi, l‘Iceman, rappresenta l’icona di questa “gente senza frontiere”.
L’evoluzione degli ambienti di montagna avviene solitamente su scala temporale estremamente lunga, e quindi l’immagine che noi ne ricaviamo è quella di elementi naturali stabili, che non si modificano nel tempo della vita di un uomo.
In realtà quello che oggi vediamo e percepiamo come paesaggio naturale e che consideriamo come un contesto unitario è invece la somma di azioni umane e di eventi naturali che si sono protratti per lunghi periodi di tempo. I nostri paesaggi sono paesaggi culturali, palinsesti sui quali si trovano i segni, parziali, sovrapposti, sconnessi e sbiaditi, della presenza dell’uomo sul territorio.
In montagna alla varietà dei contesti ambientali corrisponde spesso la ricchezza e la profondità temporale dei paesaggi culturali. Questi testimoniano la complessità del rapporto che l’uomo ha sempre avuto con l’ambiente, le sue strategie per adattarvisi o per trasformarlo, le difficoltà di trovare la giusta misura tra l’uso compatibile e lo sfruttamento insensato. In questi contesti è di primaria importanza il ruolo dell’archeologia. Questa disciplina, infatti, costituisce il tentativo di ricostruzione degli antichi processi umani, attraverso le testimonianze materiali, in relazione al passare del tempo e agli eventi naturali. La sua azione si esprime attraverso il metodo dello scavo archeologico condotto stratigraficamente, a cui si affiancano a livello paritetico strumenti analitici ed interpretativi provenienti da altre discipline in continua evoluzione (analisi di tipo naturalistico, teleosservazione, indagini geognostiche e molte altre).

PROGRAMMA

ore 9.00 Registrazione partecipanti

ore 9.30 Saluto delle Autorità
Margherita Cogo, Vicepresidente Provincia autonoma di Trento e assessore alla cultura
Ferruccio Tomasi, Presidente Parco Nazionale dello Stelvio
Angelo Dalpez, Sindaco di Peio e Presidente Comitato di Gestione Trentino Parco Nazionale dello Stelvio

ore 10.00 Relazioni
Gianni Ciurletti, Dirigente Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia autonoma di Trento
Raffaella Poggiani Keller, Direttore Soprintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lombardia
Lorenzo Dal Ri, Direttore Ufficio Beni Archeologici della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Bolzano

Interventi
Ausilio Priuli, Direttore Museo Didattico d'Arte e Vita preistorica di Capodiponte (BS) “Risultati dello studio su incisioni rupestri ed evidenze archeologiche-antropologiche.” Lavoro commissionato dal Settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio

Franco Nicolis, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia autonoma di Trento "Ghiacciai: un patrimonio culturale da salvaguardare. Nuove prospettive per l’archeologia.”

ore 12.20 Discussione e conclusioni

Moderatore: Remo Tomasetti, Vicepresidente del Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio

INFO
Segreteria Organizzativa
Parco Nazionale dello Stelvio, Comitato di Gestione per la Provincia Autonoma di Trento
Via Roma 65 - 38024 Cogolo di Peio (TN)
tel. 0463 746121 - fax 0463 746090
e-mail: info.tn@stelviopark.it

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia autonoma di Trento
Via Aosta 1 - 38100 Trento
tel. 0461 492161- fax 0461 492160
e-mail: sopr.archeologica@provincia.tn.it


organizzazione: Parco Nazionale dello Stelvio - P.A.T. Soprintendenza per i beni archeologici - in collaborazione con Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Ufficio Beni Archeologici della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Bolzano