L'uomo, la bestia e la virtù

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2006/2007
La Grande Prosa

Teatro Eliseo
L'uomo, la bestia e la virtù
di Luigi Pirandello
regia Fabio Grossi
scene e costumi Luigi Perego
musiche Germano Mazzocchetti
luci Gigi Saccomandi
con Leo Gullotta, Carlo Valli, Antonella Attili

Una divertente commedia tra farsa e grottesco
con un protagonista d’eccezione

L’onestà intaccata dalla mistificazione, la virtù unita all’artificio, l’etica ridotta a istrionica contraffazione, a una morale posticcia: L’uomo, la bestia e la virtù, che Luigi Pirandello propose per la prima volta sulle scene nel 1919, è uno spettacolo in grado di mostrare i quotidiani comportamenti che alterano e nascondono pulsioni, umori, scelte.

Un testo che fa riflettere sulle ipocrisie umane ma che è pieno di battute, di momenti felici in grado di far divertire il pubblico, operazione che riesce al meglio a Leo Gullotta che può contare su un ritmo in grado di travolgere lo spettatore.

Attore di lungo corso sia nella prosa più impegnata che in quella brillante, al Bagaglino, protagonista di numerosi film di De Sica, Pingitore e altri registi di fama, Gullotta approda per la prima volta a Bolzano con questo spettacolo firmato da Fabio Grossi che ne esalta anche la sicilianità, non dialettale, e il linguaggio pirandelliano. Con il suo inconfondibile senso dell’humor e con la sua classe cristallina Leo Gullotta, dimostra in questo caso, di essere duttile, versatile e poliedrico come pochi altri attori della scena italiana.

Paolino (Leo Gullotta) mite e stimato classicista vive segretamente una relazione con la signora Perella, sposata a un fedifrago e iroso capitano di nave. Messala in cinta Paolino cerca di evitare lo scandalo e la pubblica riprovazione inducendo l’uomo, restio a dormire con la moglie e, quindi, a compiere i propri doveri coniugali, a condividere il talamo nuziale nell’unica notte che trascorre a casa al ritorno da un lungo viaggio, previa somministrazione di afrodisiaco, per potergli attribuire la paternità del nascituro.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Eliseo, sottolinea i meccanismi della pochade e insinua l’amarezza del conflitto tra apparenza e sostanza: essere e agire rispondono a una duplicità irriducibile. Pietà, erotismo, riverenza, blando cinismo confluiscono alla perfezione nel personaggio di Paolino che sulla scena si muove con semplicità relazionandosi direttamente con il pubblico, con il quale, a tratti, sembra colloquiare.

Lo spettacolo è incisivo, divertente, sicuramente moderno nella rilettura di questo classico pirandelliano. Commedia e insieme tragedia, parabola e anche vaudeville, l’opera di Pirandello si avvale di un cast di prim’ordine oltre che di un protagonista d’eccezione.

Belle anche le scelte scenografiche dello spettacolo, in particolare l’enorme testa femminile di anfora smalatata siculo-greca che troneggia al centro del palco e che aprendosi ospita prima lo studio del professore, poi la sala da pranzo con terrazza del capitano Perella.

Informazioni sulla prevendita

Orario cassa: Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00
telefono: 0471 30 41 30