La Confidence des Oiseaux

Danza

Oriente Occidente 2006
Danza

Compagnie Le Guetteur (Francia)
La Confidence des Oiseaux
Coreografia di Luc Petton
Coproduzione del Festival
Prima nazionale

Concezione e coreografia Luc Petton
Consulenza giuridica Vol-en-scène, Simon Thuriet
Amministrazione Géraldine Schmitt
Ammaestramento degli uccelli Tristan Plot, Julien Durdilly
Danzatori Marie-Laure Agrapart, Mélisande Carré Angeli, Tuomas Lahti, Luc Petton
con la partecipazione della Compagnie Icosaèdre di Marilén Iglesias-Breuker e gli stagisti del Laboratorio di Danza Corale organizzato dal CID Centro Internazionale della Danza
Sassofonista Xavier Rosselle
Percussionisti René Le Borgne e Jean-François Piette
Uccelli cicogne bianche, cornacchie nere, pappagalli (roselle di Pennant, calopsitte e parrochetto dal collare), anatre corritrici indiane
Spettacolo coprodotto da Oriente Occidente
e Arte Sella

Realizzato in Francia con il contributo di Scènes d’Abbeville – Ville d’Abbeville, Art Danse Bourgogne, Festival Envies-Rhônements, Laboratoire des Compagnies à Reims, di ADAMI
e di DMDTS per la residenza di produzione
in Camargue nel 2005

La compagnia Le Guetteur è sostenuta da Ministère de la Culture, DRAC Picardie, Conseil Régional de Picardie, Département de l’Aisne, ADAMA

durata 80 minuti

Il remoto re degli uccelli, il Simurg, lascia cadere nel centro della Cina una piuma splendida. Gli uccelli, stanchi della loro antica anarchia, decidono di intraprenderne la ricerca...

Quando gli uccelli ci svelano i loro segreti
Nella Conferenza degli Uccelli (Mantiq al-Tayr) del mistico persiano Farid al-Din Abú Talib Muhàmmad ben Ibrahim Attar si narra una storia affascinante (riportata dal dottissimo Borges in Finzioni) che vogliamo ricordare proprio in occasione di La Confidence des Oiseaux, evento davvero straordinario – danza en plein air di e con volatili – che apre l’edizione 2006 di Oriente Occidente. Il remoto re degli uccelli, il Simurg, lascia cadere nel centro della Cina una piuma splendida. I pennuti, stanchi della loro antica anarchia, decidono di intraprenderne la ricerca. Sanno che il nome del loro re vuol dire trenta uccelli, sanno che la sua reggia è nel Kaf, la montagna circolare che avvolge la terra. Si lanciano nella quasi infinita avventura, superano sette valli o mari. Il nome del penultimo è Vertigine, l’ultimo si chiama Annichilimento. Molti dei pellegrini disertano, altri periscono. Trenta uccelli, purificati dalle dure fatiche, giungono alla montagna del Simurg. La contemplano alfine: si accorgono che essi stessi sono il Simurg e che il Simurg è ciascuno di loro.
Chissà se il bretone Luc Petton, ideatore di questo particolare progetto avente per protagonisti quattro danzatori, due uccellatori, alcuni musicisti e un gruppo di danza corale formatosi sotto l’egida del Centro Internazionale della Danza di Rovereto, conosce questo magnifico poema sul principio d’identità. Forse sì: trenta sono gli uccelli – tra cicogne, cornacchie, pappagalli e anatre – che si prestano a offrirgli la loro confidenza. E certo l’approccio a questi spiriti “volatili”, depositari della bellezza della natura, è paradossalmente anti-naturalistico: non si tratta di danzare “come gli uccelli” o di copiare le loro evoluzioni – anche se nel complesso evento in Val di Sella alcuni danzatori e musicisti simulano il volo e lo spostamento dei volatili “in un percorso senza inizio e senza fine” – ma semmai di attendere che si avvicinino e partecipino alle danze umane in un ribaltamento del tempo – non più stabilito dall’uomo – che è già di per sé un atto di rispetto assoluto verso una delle genìe del pianeta meno rispettate.
Luc Petton, fondatore nel 1994 della compagnia Le Guetteur (la sentinella o la vedetta) ma ancora legato al gruppo Icosaèdre di cui è stato co-direttore con Marilén Iglesias-Breuker, dice di aver iniziato a lavorare a La Confidence des Oiseaux già nel 2004. Dunque un anno prima del debutto, a Oriente Occidente 2005, di Oscar, dedicato a Schlemmer e in particolare alla Danza dei Bastoni del celebre artista del Bauhaus. Uno spettacolo formale in cui tuttavia già s’intravedeva nei prolungamenti e nelle protesi (stecche, bastoni, lunghe aste) applicate ai costumi di sei danzatori, il continuo riferimento al mondo animale: a insetti, serpenti, farfalle e pavoni, oltre che a combattimenti di arti marziali e a ginniche performance. Ora l’artista, formatosi a New York con Alwin Nikolais e a Essen con Susanne Linke, ha abbandonato ogni appiglio culturale per inoltrarsi audacemente alla ricerca del Simurg in compagnia di trenta uccelli “non addestrati o forzati ad imparare dei movimenti” ma da tempo suoi “conviventi”, per una Confidence che certo ha a che fare con la necessità di un ritorno alla natura nella vituperata era tecnologica dell’inquinamento, ma forse ancor più con quella paradisiaca estensione del principio di identità che filosoficamente passa dalla Conferenza degli Uccelli alle Ennadi di Plotino, quando dice: “Tutto, nel cielo intelligibile, è in ogni parte. Ogni cosa è tutte le cose. Il sole è tutte le stelle, e ogni stella è tutte le stelle e il sole”.

Marinella Guatterini


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto