La Vienna di Mahler e Freud

Convegno

Tre incontri a cura del prof. Giuseppe Calliari, dedicati al grande direttore d’orchestra e compositore viennese Gustav Mahler, in rapporto con il contesto viennese coevo: nasce la psicanalisi, la narrativa racconta la sfuggente vita emotiva dell’uomo moderno, le metamorfosi della sua interiorità.
Gli incontri offrono spunti di riflessione e momenti di ascolto.

Il 1911 vede la scomparsa del grande direttore d’orchestra e compositore viennese Gustav Mahler, oggi al centro dell’attenzione del pubblico e della critica. Il suo sincretismo, che riassorbe registri stilistici diversissimi, il suo riflettere l’età della crisi, il suo esibire i fantasmi della memoria culturale ne fanno un antesignano del nostro tempo. Negli anni della nascita della psicanalisi nella stessa capitale asburgica, letteratura e musica rileggono la grande tradizione culturale europea, prospettano insieme un’”arte della crisi” e la “crisi dell’arte”. Dalla Secessione alla nascita dell’Espressionismo, gli ultimi anni dell’unità politica e del mito di una età felice trovano nella sensibilità di Mahler, e in una cerchia di artisti e uomini di scienza sensibili alla tradizione ebraica, l’espressione più acuta. Sono voci che mettono allo scoperto il problematico rapporto di natura e cultura, al tramonto di una civiltà. All’indagine sulla psiche condotta da Sigmund Freud corrisponde con straordinaria consonanza l’opera letteraria di Arthur Schnitzler. Della produzione liederistica e sinfonica di Mahler si intendono porre in rilevo le presenze letterarie, le scelte di testi poetici. Mahler direttore d’orchestra, a capo del teatro d’opera di Vienna nel decennio 1897-1907, e Mahler compositore sensibile ai temi del sacro, dell’infanzia e della natura, acuto e struggente testimone di un tempo nel quale le certezze si dissolvono, sono letti in rapporto con il contesto viennese coevo: nasce la psicanalisi, l’Interpretazione dei sogni è pubblicata nell’anno 1900, la narrativa racconta la sfuggente vita emotiva dell’uomo moderno, le metamorfosi della sua interiorità. Freud, da parte sua, elabora una propria visione della musica all’interno del pensiero psicanalitico.
Ascolti e letture sosterranno le presentazioni biografiche e critiche, non senza la proiezione di opere pittoriche del periodo. Anche del confronto con Richard Strauss, documentato tra l’altro dall’epistolario tra i due grandi artisti, sarà tenuto conto. Così come rilevanti sono le memorie di Alma Mahler, giovane e bella moglie i cui interessi artistici rappresentano un tratto di vicinanza e di conflitto coniugale, passibile di attenzione da parte dello stesso Freud.

1. Il corno meraviglioso
Nel recupero della raccolta poetica romantica Il corno meraviglioso del fanciullo trova motivi la prima stagione compositiva

2. I canti dei bambini morti
Negli anni della direzione dell’Opera di Vienna, alla scrittura sinfonica “pura” si intreccia la poesia di Rueckert, in una accorata meditazione personale

3. Il canto della terra
Il linguaggio di Mahler si protende verso una rarefazione profetica, che nelle ultime sinfonie tende di nuovo a coniugarsi con la parola

GIUSEPPE CALLIARI svolge attività didattica nella formazione musicale alla Civica scuola “R. Zandonai” di Rovereto, ha collaborato per molti anni con il quotidiano l’Adige come critico musicale, ha pubblicato lo studio La musica e le arti visive e contributi sull’opera di Riccardo Zandonai, è autore di testi per spettacoli che uniscono musica e letteratura.
Fresca di stampa è la sua rivisitazione del percorso umano, artistico e musicale di Ferruccio Busoni nel volume Ferruccio Busoni. Trascrivere in musica l’infinito (ed. Il margine).


organizzazione: Biblioteca Intercomunale di Vezzano, Padergnone e Terlago