La casa dei matti
Russia/Francia, 2002
Titolo originale: Dom Durakov (La maison de fous)
Genere: Drammatico
Durata: 104'
Regia: Andrei Konchalovsky
Cast: Julia Vysotsky, Eugenj Mironov, Sultan Islamov
Cecenia, 1996. In un ospedale psichiatrico sul confine con la Russia vive la fragile paziente Janna. Quando il medico che segue i malati ha abbandonato l'ospedale per cercare dei pulman per protarli via, scoppia il caos tra i pazienti, che devono organizzarsi l'esistenza da soli. Ormai liberi, alcuni di loro decidono di andarsene, ma i rumori assordanti della prima guerra cecena sbarrano loro la strada. Janna si rifugia suonando la sua fisarmonica e ascoltando Bryan Adams, il suo idolo. Durante l'assedio del manicomio da parte di alcuni ribelli ceceni, Janna si affeziona ad un soldato, Ahmed. L'arrivo dei russi porterà lo scompiglio e la guerra dilagherà nei corridoi dell'ospedale.
Regione frontaliera dell'Inguscezia, 1996: la minaccia di un'invasione dei distaccamenti ceceni diventa ogni giorno che passa una tragica realtà. In prossimità di questa frontiera si trova un ospedale psichiatrico: i pazienti del manicomio sono gli ultimi ed ignari occupanti del fatiscente edificio, abbandonato, allo scoppiare delle prime bombe, dallo già scarso personale medico.
Nell'ospedale isolato è il totale caos, ma gli ammalati riescono ad organizzarsi da soli le loro giornate, mentre un gruppo di soldati ceceni invade il manicomio e si accampa insieme ai pazienti.
Cronaca vera dal fronte di guerra russo/ceceno che diventa potente materia narrativa per un film sull'irrazionale follia dei conflitti del mondo. Ed il regista russo Andrej Koncalovskij, conosciuta questa vicenda vedendo un reportage televisivo, non si è lasciato sfuggire "l'appetitosa" occasione, tornando con "La casa dei Matti" ad un cinema più personale e più vicino alla sua realtà quotidiana dopo le non proprio felici esperienze nel cinema dei film commerciali americani.
Ma se la storia di questi testimoni involontari e protagonisti incoscienti di un conflitto ancora irrisolto ha tutte le carte in regola per conquistare il pubblico europeo e non solo (Gran Premio della Giuria al recente Festival di Venezia e candidato papabile per le prossimi nomination all'Oscar come Miglior Film Straniero), al termine della proiezione rimane comunque addosso un senso di incompiutezza che non passa inosservato.
E dire che gli attori sono tutti molto bravi ed in "pericoloso" equilibrio (raramente perso!) tra gigionerie clownesche ed atteggiamenti e vezzi attoriali del "classico" ruolo del matto (il volto della deb Julia Vysotskij nel ruolo della romantica Janna, innamorata di Bryan Adams e che ha il "potere" suonando la fisarmonica, di accendere il sole nella vita di chi la circonda, difficilmente ce lo scorderemo!); la "casa" è scenograficamente e fotograficamente realistica e protagonista non secondaria di questo racconto sugli orrori della guerra, così come la regia, fluida e spedita, evita abilmente i pericolosi tranelli di un film "politically correct" a tema!
Ma rimane comunque addosso un senso di poca sincerità e di eccessiva "costruzione a tavolino" di sentimenti ed emozioni che raramente coinvolgono e nuocciono a questa storia che invece, tenuta su binari meno "buonisti" e più "sporchi", ci avrebbe maggiormente comunicato l'insensatezza, l'ingiustizia ed asprezza dei conflitti "silenziosi" del mondo.
Da www.stradanove.net
organizzazione: Associazione culturale Mercurio