La doppia notte
Danzata da Aida e Tristano
Aida e Tristano, Giuseppe Verdi e Richard Wagner: un unico atto per una doppia notte. E' la proposta della Compagnia “Artemis Danza” di Monica Casadei che aprirà venerdì 10 febbraio 2017 al Teatro “Parrocchiale” di Cles il trittico primaverile di spettacoli inserito nel calendario della Stagione regionale della Danza organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.
«LA DOPPIA NOTTE» riprende le partiture originali del Tristano e Isotta di Wagner e dell’Aida di Verdi fondendole magistralmente nell’inedita elaborazione musicale curata da Claudio Scannavini,eseguita dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Felix Krieger. Due drammi, quelli dei protagonisti, opposti e contrapposti, eppure congiunti da un destino tanto intimo e profondo, quanto universale: amore e morte.
Un “Verdi – Wagner” nel quale gli eroi e le eroine di Aida e Tristano sono muti, senza voce. I personaggi, privati del verbo, si fanno corpi, potenti e vigorosi quanto evanescenti, metafore di tutte le storie d’amore e di morte, strumenti di un viaggio nei misteri più profondi dell’animo umano. Amore fatale, amore irresistibile, amore disperato, amore inafferrabile di giorno, ma compiuto nella notte. Notte metafisica e leggendaria quella di Tristano; notte intima e psicologica di Aida.
Una “Doppia notte” che è aria, a volte un soffio leggero, altre volte un vento impetuoso. E’ armonia ipnotica e appassionata in cui Wagner confluisce in Verdi e Verdi in Wagner i cui mondi trovano equilibrio nella vigorosa ed energica danza di Monica Casadei.
Le foreste secolari di Tristano o i colonnati in pietra di Aida, sono assenti. La staticità è bandita. Siamo in un mare tempestoso e in un deserto inospitale, luoghi dell’instabilità, della perdita di riferimenti, degli orizzonti sconfinati. Luoghi fatti di acqua e sabbia, elementi che, soggetti ai capricci dell’aria, sono in perenne movimento e in continua trasformazione. Così mutabile è la natura che, superando gli orizzonti fisici dello spazio, si staglia sullo sfondo come un grande dipinto. Le luci poetiche di Daniele Naldi narrano un flusso continuo, interpretando questa passione travolgente ed estatica. La scena non è dunque il luogo delle linearità narrative o delle certezze fisico-geografiche, ma delle irrequietezze dell’anima, della smisuratezza dell’amore.
In un connubio perfetto fatto di cieli e nubi inquiete che, proiettandosi sul palco, ne rendono evanescenti i confini, emergono le romantiche tracce cromatiche dei corpetti d’ispirazione ottocentesca che cingono le danzatrici in scena.
Saranno in scena venti danzatori:. Francesca Cerati, Maxime Freixas, Angela Valeria Russo, Emanuele Serrecchia, Filippo Stabile, Francesca Ugolini.
organizzazione: Centro servizi culturali S. Chiara