La famiglia dell'antiquario
"La famiglia dell'antiquario" (1750), pur mantenendo i consueti canoni di commedia brillante, grazie al carattere quasi grottesco dei personaggi e alla presenza di due maschere classiche della tradizione italiana come Arlecchino e Brighella, è il primo lavoro di Carlo Goldoni che ci trasmette il senso di una crisi imminente nelle strutture sociali dell'epoca.
Il contrasto tra Anselmo, il nobile talmente maniaco delle antichità da mandare la propria famiglia in rovina, e Pantalone, uomo pragmatico che bada alla sostanza delle cose, riflette il conflitto ormai palese tra aristocrazia e borghesia. Il matrimonio tra Giacinto, figlio di Anselmo, e Doralice, figlia di Pantalone, ha accostato le due classi ma non le ha unite, anzi: il fatto stesso che le nozze siano state celebrate con qualche vicendevole interesse (Doralice porta in dote 20mila scudi alla famiglia del conte, ormai al collasso finanziario; Giacinto porta in casa di Pantalone un po' di sangue nobile) acuisce ancora di più i contrasti, soprattutto tra suocera e nuora..
AUTORE: Carlo Goldoni - REGISTA: Ottorino Lelio - COMPAGNIA: Compagnia Teatrale "Il Gruppo" di Spin di Romano d'Ezzelino
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Tesero - Casse Rurali Trentine