La fiaba di Linda e Polverone

Teatro

Teatrino dell'Es
La fiaba di Linda e Polverone
di Medardo Vincenzi
Regia di Vittorio Zanella
Burattini e Pupazzi: Vittorio Zanella, Rita Pasqualini
Musiche: Mario Gasperi

In una famiglia d'oggi vivono i fratellini Linda e Simone, detto Polverone. Se la bimba è abbastanza ligia alle regole igieniche, Polverone ha un debole per i giochi a terra e le pozzanghere. È il bimbo ad essere sorpreso dalla visita della fata Igiene, uscita dal rubinetto assieme all'acqua, che lo mette sulla buona strada narrandogli la storia di Mariolino, detto Maialino. Refrattario dalla nascita a qualunque pulizia, Mariolino è diventato l'assiduo bersaglio di un grosso lupo che lo rintraccia, ovunque egli si nasconda, a causa del suo odoraccio. Mentre per altri frequentatori "puliti" del bosco, come i leprotti Ronnie e Molli e i bambini Camilla e Leo, qualsiasi nascondiglio è sufficiente, Mariolino è preda designata dal lupo, fino a quando, seguendo il consiglio del passerotto Trilly, non si decide a fare un bagno di pulizia nel fiume. Da quel giorno scoprirà come è bella l'acqua. È la volta di Linda che si intrattiene con la fata, sua vecchia conoscenza, nel ripasso di buone abitudini, come lavarsi i denti, le mani prima di andare a tavola, e curare la propria igiene personale. La bambina confida anche alla fata che Polverone, durante il sonno, geme sotto l'incubo di tubetti di dentifricio che si spalancano come fauci di squalo, saponette che diventano mostri e spugne trasformate in fameliche orche. Con la sorella e la fata, Polverone prende parte ad una conversazione dove si toccano particolarmente le esigenze dell'igiene a tavola, del portare ogni cosa alla bocca con mani pulite e del pulire assai bene ogni ferita: altrimenti sono questi i varchi da cui piccoli esseri, detti microbi, entrano e portano malattie. Polverone chiede se esiste una favola su questo tema. La fata racconta del pastorello Pinuccio che tanti anni fa, bevendo acqua da un fosso, si ammalò nel pancino di una malattia chiamata tifo. Viene allora visualizzata la terribile battaglia che le salmonelle vincono contro i globuli bianchi e gli anticorpi. Pinuccio è ormai in pericolo di vita, perchè il medico, lontano, tarda ad arrivare. La fata Igiene, commossa, interviene con un suo medicamento e gli salva la vita. Al termine della storia Polverone, che reclama il nome di Simone, promette di cambiare abitudini igieniche. Sul finale la fata, come un presentatore, prenderà commiato dai bambini con una canzone in cui vengono riassunte e visualizzate le regole d'oro dell'igiene.


organizzazione: Biblioteca comunale di Malè