La pace
Stagione Teatrale di Borgo Valsugana 2006/2007
Teatro per le scuole
Scuola Secondaria
Fondazione Aida Teatro Stabile Innovazione di Verona
La pace
da La pace di Aristofane
di Andrea de Manincor e Lorenzo Bassotto
Con Lorenzo Bassotto, Roberto Macchi
Regia di Lorenzo Bassotto
Lo spettacolo La pace deve lispirazione allomonimo testo di Aristofane drammaturgo greco del 5° secolo a.C. che costituisce un antichissimo ed originale manifesto per una pacificazione del conflitto tra ateniesi e spartani.
I due protagonisti (che per caso si chiamano Achille ed Ettore) giocano alla Pace. Si sono prefissati unardita missione: recuperare nello spazio e nel tempo di guerre che hanno macchiato il nostro passato e lacerano il nostro presente aspetto, questo del tempo, evocato dalle notizie di una radio magica sempre accesa recuperare, si diceva, gli ingredienti di un mitico cocktail, il cocktail Pace per lappunto, così denominato in quanto frutto dellabilità di un amico barman espertissimo e sofisticato, di nome Antonio Pace. Ma Pace è la presenza-assenza a partire dalla quale i nostri eroi si mettono in caccia di ingredienti dai nomi esotici, bellissimi: Speranza, Ricordo, Estratto di Solidarietà e Fratellanza, Amicizia fra i Popoli
Che sia un gioco è chiaro fin dallinizio: è una sorta di complice patto che pubblico ed attori stipulano allinizio, dati tutti i segni che, in scena, conducono verso quella direzione, ludica e scherzosa. Tuttavia è proprio attraverso la dimensione del gioco che i due cercano e recuperano alcuni degli elementi utili a fare la Pace.
Perché la Pace si fa, proprio come si fa il teatro, il cinema, o il pane: è un concetto legato alla prassi, allagire pratico e morale delluomo.
Ma proprio perché si fa, come il pane, il cinema o il teatro, è anche tanto semplice e ciò che ne complica i termini è solo lassurda e paradossale ambiguità, contorsione della ratio, della nostra mente e la vittoria spesso di questultima sulle più genuine ragioni del cuore.
E così sulla scena volutamente sono usati materiali di recupero, perché per giocare al teatro basta poco: sbattiuova, macinini, vecchie radio, carcassa di frigorifero, tendaggi per docce, bottiglie, bicchieri
Oggetti da comporre o che compongono una scena , oggetti che rimandano al nostro quotidiano, nel quale è tragicamente più usuale e visibile, nel senso mediatico e giornalistico del termine, leffetto della guerra che della pace.
In questo senso, lo spettacolo è un omaggio a due maestri che dell ecologia della scena, per così dire, hanno fatto una geniale peculiarità e un vanto riconosciuto internazionalmente: Jerôme Deschamps e Macha Makeïeff e i loro Deschiens, cui appunto il nostro lavoro è dedicato.
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Borgo Valsugana - collaborazione comuni di Carzano, Grigno, Ospedaletto, Roncegno, Scurelle, Telve, Telve di Sopra, Torcegno e il Comprensorio C3