La radio e il filo spinato
I Teatri del Sacro
Roberto Abbiati
La radio e il filo spinato
di e con Roberto Abbiati e Luca Salata
con poetica di Mario Vighi
assistente alla regia Lucia Baldini
Spettacolo vincitore dei Teatri dell'Anima 2013
"Lei non ha capito nulla della vita. L'odio non serve a niente... Solo l'amore crea" - Padre Kolbe al medico nazista, poco prima di morire
Note di regia:
L'ufficiale medico del campo di Auschwitz che fece la puntura di acido fenico per ammazzare padre Kolbe si sentì dire "Lei non ha capito nulla della vita. L'odio non serve a niente... Solo l'amore crea."
Lo immaginiamo con una voce ferma e con una mano compassionevole sul braccio del dell'assassino, malgrado i 20 giorni nel bunker n 13 senza cibo ne acqua. Una specie di "Stia tranquillo vinco io anche se mi ammazza." E quello lo ha ammazzato!
L'ufficiale qualche tempo dopo riferì la frase che solo lui aveva sentito. Aveva vinto chi era morto. Non è una gran soddisfazione morire. È una gran soddisfazione vivere, e quando morì il padre Kolbe aveva vissuto alla grande.
Incuriosisce la passione per la radio di padre Kolbe, per le onde radio, le onde radio che partono e vanno lontano, le onde radio non le fermi, ne con le montagne, ne con i muri, le onde radio partono e vanno, questo affascinava la mente del padre Kolbe, l'idea che ci sono cose che vanno oltre e che non puoi fermare, neanche se gli spari o se gli inietti l'acido fenico. L'infinito.
Così divenne radio amatore, subito, quando esserlo era una cosa da studi e da brevetto. Prese il brevetto.
I cani e i Rolling Stones, i cani in questo spettacolo sono cani di cartone e tempera,
sono marionette e sono il male, il male con i denti bianchi e cattivi, marionette con la bocca aperta, i Rolling Stones con Always Suffering la colonna sonora, forse perchè il rock si addice a uno spirito forte e ardito come Padre Kolbe.
Uno spettacolo con due attori, uso di oggetti e macchinerie, grandi e piccole
marionette a cui dar voce e corpo su un palcoscenico, marionette che interagiscono con gli attori, e due luci, due nel senso di due lampioni a che fanno la luce necessaria a raccontare le miserie e la grandezza della vita umana.