La tribù di sinistra

Convegno

Lavaronestate 2006. Il lago, un libro

Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera, autore di “Avanti popolo: figure e figuri del nuovo potere italiano” (Rizzoli), presentato da Paolo Ghezzi, direttore del quotidiano l'Adige.

Dopo i reportage antropologici sulle tribù dei nuovi ricchi, del Nordest e degli accoliti del Cavaliere, Gian Antonio Stella usa la sua penna acuminata per raccontare l'altra metà dell'Italia, quella che ha vinto le elezioni politiche del 2006. Lo fa con i ritratti, dalla A di Agnoletto alla Z di Zanone, di alcuni leader, leaderini e comprimari del centrosinistra, che proprio per le incredibili distanze che separano l'uno dall'altro offrono un affresco complessivo della nuova stagione più esauriente di un'indagine politologica.
Gian Antonio Stella, inviato di punta del Corriere della Sera, torna a farci riflettere e sorridere (amaramente) sui vizi pubblici e privati della nostra classe dirigente. Obiettivo di questo nuovo saggio sarcastico, preciso e ricco di aneddoti curiosi è la “Nep”, la “Nuova era prodiana” ovvero l’eterogenea e multiforme Unione arcobaleno che ha vinto di misura le recenti elezioni e che ora governa l’Italia con politici e ministri di varia estrazione che vanno dall’ex democristiano Clemente Mastella al neo-comunista Marco Rizzo.
Sulla scia di altri suoi libri-inchiesta sulle tribù dei nuovi ricchi (Chic), sul Nordest (Schei) e sugli accoliti del Cavaliere (Tribù) Stella propone in queste pagine una galleria di ritratti ricchi di humour su “figure e figuri del nuovo potere italiano”, dalla A di Agnoletto “il no global ordinatino che sguazza tra i disordini”, fino alla Z di Zanone, il vecchio liberale piemontese tornato nuovamente sugli scranni del Senato, che ha spiegato ridendo al diessino Enrico Morando: “Tu liberal, io liberale: la differenza è solo una “e”.
C’è il disobbediente Francesco Caruso che chiede leggi severissime per chi fa un “uso improprio” dei pitbull. Il premier Romano Prodi che guidò un pellegrinaggio con codazzo di potenti a Canneto Sabino per vedere un ulivo di 1500 anni (“L’Ulivo!”). Il ministro degli Interni Giuliano Amato con la patente D perché da giovane sognava di fare il camionista. Il nuovo segretario rifondarolo Franco Giordano che tiene insieme trotzkisti, cigiellisti, “panteristi” e stalinisti abbaiando ai gatti e leggendo libri d’amore femminili. Il Capo dello stato Giorgio Napolitano che “già trent’anni dopo” aveva riflettuto sugli errori commessi dal Pci. Il sindaco di Messina che è ostile al Ponte ma al tempo stesso padrone dei traghetti. E il presidente sudtirolese Luis Durnwalder che ammette: “Anke noi ziamo ztati un pokettino spendaccioni, ja!”. E tanti altri.
Dal più amato (e temuto) fustigatore di costumi del giornalismo italiano, il campionario di comportamenti disinvolti, incaute dichiarazioni e scivoloni dell’Italia del centrosinistra.


organizzazione: Circolo Culturale Albert Schweitzer - quotidiano l'Adige