La via delle anime
MAG
Progetto Museo Alto Garda
La via delle anime.
Sepolture di epoca romana a Riva del Garda - via Marone
Museo di Riva del Garda
in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i beni archivistici, archeologici e librari
La mostra proposta dalla Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici - Settore Beni archeologici e dal Museo Riva del Garda presenta una selezione di corredi provenienti dalle necropoli situate lungo via Marone a Riva del Garda, frutto delle indagini archeologiche effettuate negli ultimi anni. Lesposizione offre unimmagine quanto più completa dei riti e delle tipologie di sepoltura con oggetti di corredo spesso legati allidentità del defunto, deposti in accompagnamento al viaggio verso laldilà ed espressione della pietas dei vivi.
Il percorso si apre con i corredi, cronologicamente compresi tra la fine del I e il IV secolo d.C., costituiti da ceramiche da mensa e da cucina deposte originariamente con offerte di cibo e oggetti duso quotidiano quali aghi da cucito, aghi crinali, cesoie, stili per la scrittura su cera. In alcuni casi il restauro e la ricostruzione dei pezzi ha permesso di riportare al loro aspetto originario coppe o piatti completamente combusti e deformati dallazione del fuoco, oggetti che testimoniano la cura dei vivi nel preparare lultimo saluto ai defunti con offerte gettate sul rogo funebre.
Sono presenti anche reperti di pregio come una coppa in lamina dargento, uno specchio, degli orecchini in oro e smeraldo, elementi di collana in oro e pasta vitrea ed inoltre frammenti di due raffinate pissidi in argento e oro con decorazioni a rilievo. Non mancano poi le monete, il dovuto obolo a Caronte per garantire il passaggio dellanima oltre lo Stige. Loggetto più suggestivo è una lamina doro rinvenuta arrotolata e probabilmente indossata dalla defunta come pendente, fissata con catenelle anchesse doro, con uniscrizione in alfabeto greco, interpretata come uninvocazione alla divinità al fine di propiziare lamore, forse non corrisposto, dellamato.
Il tema assoluto la morte e l'atteggiamento, diverso nella varie epoche, dell'uomo nei confronti dell'estremo passaggio visto con gli occhi degli antichi: l'immaginario collettivo d'epoca romana è indagato e proposto al pubblico dal MAG con un'ampia esposizione di reperti recentemente rinvenuti nelle due notevoli aree cimiteriali della Baltera e di San Cassiano, databili fra il primo e il quarto secolo d.C. Oggetti, recipienti e monili provenienti da una ventina di corredi tombali che permettono di scrutare convinzioni profonde, aspettative e timori delle genti che abitarono l'Alto Garda duemila anni or sono. «La via delle anime» questo il titolo della mostra, a cura di Cristina Bassi è organizzata dal Museo Alto Garda e dalla Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici, nella sede della Rocca. L'inaugurazione è venerdì 9 luglio alle ore 18.
Il territorio di Riva del Garda è, insieme a Tridentum, quello archeologicamente più significativo dellintero Trentino. Il particolare, le testimonianze più ricche sono depoca romana e testimoniano una vivace realtà economica. Tra i rinvenimenti, distribuiti sullintero areale, sono numerosissime le necropoli, distribuite lungo lantica viabilità, delle quali sono particolarmente interessanti quelle che si sviluppano lungo lodierna via Marone, una strada con andamento nord-sud marcata alla sua estremità meridionale da un capitello (suggestivamente noto alla tradizione popolare come «capitello delle anime»). Da qui la scelta del titolo che restituisce i risultati delle ricerche nate dai recenti scavi nelle località San Cassiano e Baltera.
Obiettivo della mostra è presentare il meglio del materiale rinvenuto, che tocca soprattutto il tema della ritualità sepolcrale in epoca romana e le sue manifestazioni in ambito locale. Nei due nuclei cimiteriali scoperti lungo via Marone fra il 2006 e i 2008 sono infatti state rinvenute una settantina di tombe, alcune delle quali dovevano presentarsi monumentali.. Il primo gruppo di sepolture, quello della Baltera, ascrivibile nellambito dellultimo quarto del I secolo d.C, presentava un recinto tombale di famiglia con tombe a cremazione; qui sono stati rinvenuti corredi particolarmente ricchi, tra cui si segnalano alcune pissidi in lamina dargento, uno specchio e diverse suppellettili in vetro. Il secondo gruppo è riferito ad una selezione di sepolture, parte a cremazione e parte ad inumazione, provenienti al complesso cimiteriale di San Cassiano, molto più ampio del precedente e dal quale, per la mostra sono stati selezionati alcuni corredi tombali particolarmente significativi, che coprono lorizzonte cronologico che va dagli ultimi decenni del I secolo d.C. al IV secolo d.C.
Interessanti anche i risultati delle ricerche documentate nel catalogo della mostra dai quali emergono i risultati delle ricerche che narrano anche di una villa collocata a ridosso dell'asse viario in direzione di Arco. Dalle analisi dei corredi tombali le caratteristiche sociali ed economiche degli abitanti di un sito che fu caratterizzato da una lunghissima durata nella frequentazione, frequentato dall'età romana fino al diciottesimo secolo.
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