Lasciami andare madre

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2005/2006
La Grande Prosa

Nuovo Teatro Eliseo
Lasciami andare madre
musikdrama di Lina Wertmüller, Helga Schneider
tratto dal romanzo omonimo di Helga Schneider
regia Lina Wertmüller
scene e costumi Enrico Job
musiche Italo Greco, Lucio Gregoretti
luci Jurai Saleri
con Roberto Herlitzka, Milena Vukotic

Lasciami andare madre, è un musikdrama diretto da Lina Wertmüller. Messo in scena nella scorsa primavera al Piccolo Eliseo di Roma con grande consenso di critica e strepitoso successo di pubblico, è la vera storia di Helga Schneider, bambina abbandonata e ora scrittrice affermata, suo infatti il libro da cui è stato tratto lo spettacolo. L’abbandono da parte della madre, nel 1943, è l’inizio della sua desolatissima infanzia.

Lo spettacolo racconta la storia dell’ultimo incontro, sessant’anni dopo quel crudele abbandono, quando Helga rivive in un delirio notturno, dove riemergono come frammenti del passato, i personaggi della sua infanzia, ma soprattutto il ricordo della madre cattiva. Il libro testimonianza di un’epoca, quella del nazismo, in cui le madri non erano più madri dei loro figli e dove nemmeno gli uomini, richiamati al fronte, erano più padri per i figli, racconta una storia dura e implacabile, una sorta di monito contro gli autoritarismi, il fanatismo ideologico e ogni forma, vecchia o nuova, di razzismo e antisemitismo. Con il suo romanzo autobiografico, la Schneider ci immerge in una sorta di seduta psicoanalitica, ci fa rivivere i dolori e i terrori della sua infanzia travolta dall’orrore della guerra.
Nello spettacolo Roberto Herlitzka veste i panni della madre, ex SS, che abbandona i due figli piccoli per seguire la sua “fede” nazista. Milena Vukotic interpreta il ruolo dell’autrice, che sei anni fa rivede la madre per la seconda volta nella sua vita; un incontro atroce, un misto di emozioni e riluttanza, una madre che la chiama insieme “topolino e scatola vecchia”, una nazista convinta di aver agito bene anche a distanza di tanti anni da quei terribili avvenimenti.

“Uno spettacolo - dice la regista - di un genere nuovo in quanto non ha niente a che fare con il musical, non sono canzoni, ma è la musica che racconta situazioni e sentimenti in uno spettacolo ferocissimo, forse il più duro che io abbia mai diretto.”
La scena, di Enrico Job, è un grande orologio senza lancette, all’interno del quale recitano gli attori, mentre un pendolo scandisce un tempo non tempo. Le musiche sono di Italo Greco e Lucio Gregoretti che, aiutati dall’interpretazione degli attori che alternano la recitazione al canto e alla musica, hanno realizzato una colonna sonora davvero interessante. Forse ci si potrebbe vedere un vago collegamento col mondo del cabaret, che ha saputo essere, infatti, anche profondamente drammatico. Un esperimento teatrale, un’insolita avventura.

Informazioni sulla prevendita

* ridotto over 60
** ridotto under 26
*** ridotto under 20

Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato 10.00-13.00