Lauren & Hardy vanno in paradiso

Teatro

Le Stagioni dei Teatri 2009/2010
Teatro giovani

Fondazione Aida
Lauren & Hardy vanno in paradiso
di Paul Auster

con Lorenzo Bassotto e Roberto Macchi
musiche di Tin Hat Trio / Patrick Girard
immagini di Pietro Peruz
disegno luci di Alberto Costantini
tecnico audio-luci: Marco Ava
regia di Lorenzo Bassotto

Questo testo giovanile di Paul Auster immagina una coppia di personaggi proiettata in un aldilà indefinito, inferno o paradiso, un luogo assurdo in cui né memoria né coscienza possono esistere. Laurel e Hardy – lui e l’altro, perché in fondo poco importano i nomi – sono catapultati in uno spazio-tempo senza significato, con il pesante compito di costruire un muro secondo precise istruzioni imposte non si sa da chi. Sono soli, stranieri in un mondo che non conoscono, con la sola compagnia della loro eterna missione, che si innalza pietra dopo pietra. Un compito assurdo, come il mondo che ci circonda, un cammino alla ricerca della “verità dell’assurdo” da trovare forse nello humour.
Forse è proprio questa la chiave di lettura del testo e dello spettacolo: partendo da una situazione beckettiana Auster costruisce una situazione tragicomica. I due personaggi di Vladimiro e Estragone di “Aspettando Godot” si fondono con Stanlio e Ollio: ne escono due nuovi personaggi comici (per lo spettatore) come lo erano le due star del cinema muto, ma portatori di un messaggio profondo come i personaggi beckettiani.
Alla fine, abbiamo sulla scena due persone normali, come tutti noi spettatori, con una dignità propria ma anche pieni difetti, che sanno o credono di dover vivere ma non capiscono ancora perché, e tra una pausa e l’altra cercano di svelare il mistero della loro vita.