Lee Konitz Quartet
Lee Konitz (alto sax), Marco Di Gennaron (pianoforte), Mauro Battisti (contrabbasso) Carlo Battisti (batteria)
LEE KONITZ è una delle ultime leggende viventi della musica jazz. Colosso indiscusso dell'arte dell'improvvisazione, continua a stupire per la sua straordinaria originalità espressiva, che lo portò già alla fine degli anni '40 ad essere considerato uno degli artisti più geniali del suo tempo. Konitz (Chicago, 1927) è una delle personalità più complesse e interessanti del jazz del dopoguerra. La sua musica è tra le più sottilmente mobili e ambigue, in perenne ricerca espressiva. Chi lo classifica come sommo esponente del cool jazz, in ragione della sua partecipazione (a dire il vero, straordinaria) alla registrazione del manifesto del cool, il disco Capitol del 1949, "Birth of the Cool", proprio a fianco della tromba di Davis, non sbaglia, anche se ne riduce e semplifica il profilo artistico, che invece è caratterizzato da una incredibile molteplicità di visuali. Quando, alla fine degli anni '40, viene alla ribalta del panorama jazz mondiale nel gruppo del grande Lennie Tristano, da cui apprende il senso dell'autocontrollo, la lucidità di pensiero, la tensione purificata, l'accanita ricerca armonica, Lee è l'unico altosassofonista che non si inserisce nell'allora obbligata scia parkeriana. Figlio del be-bop lo è comunque, per quel suo fraseggio angoloso ma morbido, imprevedibile, con il suo inimitabile suono, volontariamente trasparente, diafano, nasale, originalissimo. Anche questo aspetto, questa estatica semplicità, quasi infantile, nel suono, lo accomuna a Miles Davis. Come lui, Lee Konitz in oltre cinquant'anni di attività ha attraversato tutti i grandi cambiamenti e tutte le rivoluzioni della storia del jazz: partecipa alla nascita del cool, alla sua ridefinizione con Tristano, negli anni sessanta affronta una serie di esperienze decisamente d'avanguardia, sia per la scelta dell'organico (Konitz è tra i primi a concepire nuove formule, come quella del duo, anticipando chiaramente il jazz cameristico attuale ), sia per le soluzioni armonico-improvvisative. Sterminata la sua produzione discografica: oggi Lee rimane uno dei più lucidi stilisti del jazz, sempre perfettamente cosciente dei suoi mezzi e dei suoi obiettivi, sempre onesto nei confronti della musica, fedele al suo mondo poetico, dove creatività e distaccato autocontrollo trovano un'irripetibile e felice sintesi. Il concerto che Konitz propone è One Thousand Miles, Mille Miles, "Mille miglia"; un viaggio nell'universo Davis, un omaggio ad uno dei più originali e straordinari artisti del nostro tempo, omaggio pensato da Lee nell'anno del decimo anniversario dalla scomparsa dell'amico. Un concerto con evocazione di suoni, immagini, e suggestioni dell'uomo che forse più di ogni altro è stato artefice del cambiamento, testimone consapevole delle tappe fondamentali nell'evoluzione del jazz. Con Lee Konitz il trio di MARCO DI GENNARO. Di Gennaro, diplomato in pianoforte al Conservatorio di Latina, ha collaborato con musicisti del calibro di Paolo Fresu, Gary Bartz, Harvey Schwartz, Roberto Gatto e Maurizio Giammarco. Ha partecipato ai maggiori festival internazionali, svolgendo attività didattica; ha inoltre tradotto, per la Minimum fax, "Come se avessi le ali", il diario memoria di Chet Baker. Mauro Battisti, diplomato in contrabbasso, ha studiato a New York sotto la guida di Buster Williams. Musicista eclettico, ha collaborato con i migliori jazzisti internazionali, come Lee Konitz, Mark Murphy, Benny Golson, Barry Harris. Carlo Battisti, batterista, ha studiato con Max Roach e Jimmy Cobb e si è perfezionato presso il Drum Collective di New York. Ha collaborato con i migliori jazzisti d'oltreoceano, tra i quali Lee Konitz, Joe Pass, Eddie Lockjaw Davis.
organizzazione: Fiemme Reservations - APT Valle di Fiemme