Letti a Kastello
Nell'ambito della manifestazione nazionale "Letti di Notte", la Keller editore torna con la sua consueta festa del libro e della lettura nella splendida cornice di Castel Corno di Isera venerdì 19 giugno dalle ore 19
Premiata dal successo delle passate edizioni, torna "Letti a Kastello", la grande festa del libro e della lettura pensata e organizzata dalla Keller editore di Rovereto.
Un po' festa della casa editrice, un po' avventura, consigli di lettura e libri a marchio K ma anche di altra fattura. Un'occasione speciale per scambiare idee e progetti e viveere una sera d'estate in Trentino nella cornice magica di Castel Corno di Isera.
Accoglieremo ospiti e amici che verranno a festeggiare con noi, tra cui: Valerio Pellizzari (reporter e scrittore), Stefano Velenti (traduttore e scrittore), Paolo Zardi (scrittore finalista al Premio Strega 2015) e molti altri.
COME ARRIVARE A CASTEL CORNO
Da Isera (lungo la SP 90 vicino a Rovereto) seguire le indicazioni per Lenzima e Patone (strada provinciale 45).
ACCESSO CON CAMMINATA DI 20-25 MINUTI: raggiungere il parcheggio dopo l’abitato di Lenzima e proseguire a piedi.
ACCESSO CON BUS NAVETTA: seguire la direzione Patone e Castel Corno fino al parcheggio, quindi con bus navetta gratuito (dalle ore 18.15 a fine manifestazione). Breve tratto a piedi (5/10 minuti) fino al castello.
ISTRUZIONI PER L’USO
Portate con voi pila o luce frontale per rientro al buio. Scarpe adatte a breve tratto a piedi. Abbigliameno per la sera. Tanta curiosità e voglia di stare con noi.
LETTORI SCATENATEVI!
Questa fine settimana in tutta Italia editori, librai e lettori stanno facendo festa come noi... Scatenatevi anche voi.
Questa è la vostra notte...
IN CASO DI PIOGGIA
L’evento è spostato nel cortile interno del Municipio del Comune di Isera (via Ravagni).
IN CASO DI TEMPO INCERTO
Per le ore 16 comunicheremo se faremo l’evento a Castel Corno o nel cortile del Municipio di Isera sul sito www.kellereditore.it
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UN PO' DI PROGRAMMA
IN CUFFIA
Pillole di libri mentre vi avvicinate al castello a piedi o sul bus navetta.
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TAKE ME SOMEWHERE NICE (15’)
Tutti i russi amano le betulle di Olga Grjasnowa
Maša è giovane e testarda, è un’azera ebrea, ma quando serve anche turca o francese. Conosce cinque lingue e sa cavarsela in ogni situazione come molti altri ragazzi della sua età. Vive con il fidanzato Elias e i suoi migliori amici sono musulmani che lottano quotidianamente per ottenere i permessi di soggiorno. Maša ha quasi completato gli studi per diventare interprete e sperare così in una carriera alle Nazioni Unite quando, improvvisamente, qualcosa di imprevedibile e di tragico interviene a scombinare i piani e la lascia sola davanti alla sua sofferenza e al suo destino.
Decide allora di abbandonare tutto e di andare in Israele dove affronterà un passato che l’ha tormentata per anni.
Olga Grjasnowa sa muoversi con acume e ironia tra quelli che sono temi essenziali del nostro tempo, quali la multiculturalità, l’amicizia, le proprie origini. Dà voce a una generazione che ha imparato a vivere ovunque ed è in grado di cambiare lingua e abitudini, ma che allo stesso tempo è impreparata ad affrontare il dolore, e questa grande umanità rende le vicende di Maša agrodolci, commoventi e familiari.
Olga Grjasnowa è nata nel 1984 a Baku, in Azerbaigian. Nel 1996 si è trasferita in Germania dopo lunghi soggiorni in Polonia, Russia e Israele. Per il suo primo romanzo Tutti i russi amano le betulle ha ottenuto nel 2012 il premio Anna Seghers e il premio Klaus-Michael Kühne.
UOMINI IN GUERRA (15’)
Pietro Arrigoni e allievi dell'Accademia delle Belle Arti Santa Giulia di Brescia
Uomini in guerra è un romanzo in sei episodi: dalla partenza per il fronte al ritorno a casa passando per l'arrivo in prima linea, il battesimo del fuoco, l'assalto notturno, la disfatta... Lo scrive un ufficiale dell'esercito austro-ungarico inviato sul fronte italiano e diventa subito un best seller, tradotto in 19 lingue, nonostante sia bandito da tutte le potenze belligeranti. La sua forza è incontenibile. Racconta il fronte, le illusioni dell'inizio ma soprattutto il dramma della prima linea e della guerra, ogni guerra. Non ci risparmia nulla. Non lo fa in ritardo ma prima degli altri, nel 1917, quando ancora i soldati sono mandati in massa all'assalto delle trincee nemiche. E per questo è probabilmente il primo libro di denuncia della carneficina della Grande Guerra. Persino Hitler e i nazisti decidono che quest'opera scomoda deve scomparire e la bruciano nei roghi dei libri del 1933.
Ora quello che è giustamente considerato un vero e proprio classico torna dopo molti decenni di assenza dalle librerie con una nuova traduzione per ricordare ancora una volta la verità che si celava dietro le bandiere, dietro le canzoni e gli inni patriottici...
Andreas Latzko è nato nel 1876 in Ungheria da una famiglia ebrea.
Con l'inizio della Grande Guerra viene arruolato col grado di ufficiale nell'esercito d'Austria e Ungheria.
Mandato sulla linea del fiume Isonzo si ammala di malaria e viene poi allontanato dal fronte perché coinvolto in un bombardamento dell'artiglieria italiana nei pressi di Gorizia. Dopo otto mesi di ricovero si reca per il recupero e la convalescenza a Davos, in Svizzera, dove nasce Uomini in guerra pubblicato anonimamente per Rascher-Verlag.
Karl Kraus afferma che il libro è un grido e una testimonianza importante sulla Grande Guerra e sull'umanità.
Successivamente Latzko scrive altre opere.
In fuga dalla Germania nazista morirà in Olanda nel 1943.
MONDO NUOVO (15’)
“XXI SECOLO" di e con Paolo Zardi (NEO EDIZIONI) - FINALISTA PREMIO STREGA 2015
In un imprecisato futuro del ventunesimo secolo, un uomo percorre le strade di un’Europa assediata dalla crisi e dalla povertà. Vende depuratori d’acqua porta a porta fissando appuntamenti da desolati centri commerciali. Ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione e rigore avendo come unica ragione di vita sua moglie e i suoi due figli.
Che sia un’intera società ad essersi illusa o un singolo individuo, la forza d’urto di una certezza che crolla dipende da ciò che si è costruito sopra.
Guardando dritto negli occhi un Occidente in declino, Paolo Zardi racconta il tentativo struggente di un marito di capire quali verità possano nascondersi sotto le macerie delle proprie certezze, lo sforzo commovente di un padre di proteggere la sua famiglia quando tutto sembra franare.
Opera al contempo intima e universale, XXI Secolo (NEO edizioni) è una domanda fondamentale sull’identità e sulla capacità dell’animo umano di sondarne le profondità più nascoste; è il tentativo di comprendere quale significato possano ancora avere, negli anni che ci attendono, la parola “amore” e le sue molteplici forme.
Paolo Zardi, nato a Padova nel 1970, ingegnere, sposato, due figli, ha esordito nel 2008 con un racconto nell’antologia Giovani cosmetici (Sartorio). Successivamente ha pubblicato le raccolte di racconti Antropometria (Neo Edizioni, 2010) e Il giorno che diventammo umani (Neo Edizioni, 2013), spingendo molti a definirlo il miglior scrittore italiano di racconti vivente. Suoi il romanzo La felicità esiste (Alet, 2012) e il romanzo breve Il Signor Bovary (Intermezzi, 2014). Ha partecipato a diverse raccolte di racconti (Caratteri Mobili, Piano B, Ratio et Revelatio, Hacca, Psiconline, Galaad, Neo Edizioni) e suoi racconti sono stati pubblicati su Primo Amore, Rivista Inutile e nella rivista Nuovi Argomenti. È il primo autore italiano ad essere stato tradotto e pubblicato dalla rivista Lunch Ticket dell’Università di Antioch (Los Angeles) con il racconto “Sei minuti” in Antropometria, con la traduzione di Matilde Colarossi. Cura il seguitissimo blog grafemi.wordpress.com.
TRA(DU)RRE (15’)
Perché tradurre ancora i classici? di e con Stefano Valenti
Stefano Valenti ha tradotto numerosi libri sia di narrativa sia di saggistica per diverse case editrici (fra cui Questo non è un Manifesto di Michael Hardt e Antonio Negri, Feltrinelli, 2012 e Invecchiando gli uomini piangono di Jean-Luc Seigle, Feltrinelli, 2013). Ha ancora pubblicato con Feltrinelli La fabbrica del panico (2013), il suo primo romanzo, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2014, del premio Volponi 2014 e del Premio Narrativa di Bergamo 2015. Per i “Classici” ha tradotto Germinale (2013) di Émile Zola e Il giro del mondo in ottanta giorni (2014) di Jules Verne.
ODOREDIBRUCIATO (15’)
di e con Valerio Pellizzari (LATERZA)
Con uno dei decani dei reporter italiani parliamo delle bugie del potere prendendo spunto da quello che ha scritto recentemente Seymour Hersh sulla morte di Bin Laden dopo quattro anni di inchiesta.
Valerio Pellizzari, giornalista e scrittore, ha viaggiato come inviato nell'est europeo, nel Maghreb, ma soprattutto in Asia, dal Medio Oriente fino alla Corea del Nord. È stato testimone dei maggiori avvenimenti in quella vasta regione dalla fine degli anni Sessanta. Ha conosciuto molti personaggi chiave e straordinari protagonisti oscuri. Già inviato speciale per "Il Messaggero" ed editorialista per "La Stampa", ha collaborato con "International Herald Tribune", "Libération", "El País", BBC, Al Jazeera. In Afghanistan è arrivato per la prima volta nel 1974 e da allora vi è tornato regolarmente. In questo paese ha messo le radici più profonde.
Di Pellizzari vi indichiamo il bel libro uscito per Laterza: In battaglia, quando l'uva è matura. Quarant'anni di Afghanistan. In quelle pagine Valerio Pellizzari racconta senza pregiudizi storie di vita autentiche e inattese dell'Afghanistan. Come quella, inedita, di Abdul Haq, uno dei quattro mujahedin più conosciuti, l’unico che, dopo la vittoria contro i comunisti invasori, aveva criticato apertamente le rivalità scoppiate tra i vincitori, la loro debolezza politica e la loro avidità di potere. Abdul Haq era l’uomo che doveva far cadere ill mullah Omar e privare Bin Laden della protezione afgana, ma venne ucciso in una misteriosa imboscata...
IL RUMORE DELLA NEVE (15’)
Stefano Valenti (FELTRINELLI)
Stefano Valenti è l'autore de La fabbrica del panico, romanzo pluri premiato vincitore Premio Nazionale di Narrativa Bergamo 2015, vincitore Premio Volponi Opera Prima 2014, finalista Premio Ultima Frontiera 2014, premio Campiello Opera Prima 2014.
Con lui entriamo direttamente nell'officina di uno scrittore, nel lavoro sul nuovo romanzo con il racconto in anteprima assoluta del suo nuovo lavoro e la lettura del primo capitolo. Il rumore della neve è una storia di montagna e solitudini, di violenza, di sconfitta e redenzione in mezzo alla natura.
IL SOGGIORNO (15’)
Il soggiorno di Andrew Krivak. Uno dei romanzi americani più importanti degli ultimi anni parla del Trentino.
Ispirandosi alle vicende dei propri avi, Andrew Krivak ci trasporta negli Stati Uniti di fine Ottocento, in un villaggio minerario del Colorado dove una famiglia di immigrati prova a costruirsi una nuova vita. Il destino non serba grandi cose per loro, anzi un incidente di caccia obbliga padre e figlio a fuggire dalla nuova patria per tornare nel cuore dell’Impero austroungarico, sulle montagne di Pastvina. Lì Ondrej governa le pecore, cresce figlio e nipote e insegna loro a cacciare.
Nel frattempo il vecchio impero scivola impreparato verso le imminenti sciagure. Quando scoppia la Prima guerra mondiale i due ragazzi si arruolano e vengono inviati sul fronte meridionale a combattere contro gli italiani...
Poetico e allo stesso tempo feroce, Il soggiorno è una grande prova letteraria e linguistica che ci restituisce un angolo visuale insolito non solo sul dramma della guerra e del diventare uomini in un mondo messo a ferro e fuoco, ma anche sulla fine di un’epoca intera.
Andrew Krivak, discendente di slovacchi emigrati negli Stati Uniti, lavora in Massachusetts, dove vive con la moglie e tre figli. Il soggiorno, suo primo romanzo, è stato finalista al National Book Award nel 2011, e vincitore del Chautauqua Prize e del Dayton Literary Peace Prize per la narrativa nel 2012.
CANEDERLI E AMORE (15’)
Non tutte le sciagure vengono dal cielo di Thomas Meyer
Il giovane ebreo ortodosso Mordechai Wolkenbruch, detto Motti, ha un problema: sua madre e la sua ossessione per il matrimonio. Nel suo impegno per farlo sposare fissa al figlio decine di appuntamenti con le ragazze più svariate. Giovani donne che però assomigliano tutte a lei e che sono decisamente diverse da quelle che attraggono Motti. Tra quest’ultime c’è Laura, ad esempio, sua compagna di studi che però non è ebrea, indossa pantaloni, è così bella che gli uomini non le sanno resistere, beve Gin Tonic e le piace parlare in modo indecente e libero.
La passione per lei cresce e la tempesta sta per abbattersi su Motti: che fare? Continuare a seguire la tradizione, obbedendo alla madre e sottostando ai suoi modi invadenti, o provare a essere se stessi, percorrendo la propria strada?
Con una lingua diretta, divertente, ricca di umorismo, Thomas Meyer ci accompagna nella ribellione di un ragazzo che con un paio di occhiali alla Woody Allen prova a sfidare le convenzioni e a rincorrere la felicità.
Un vero e proprio caso letterario - rimasto per ben 46 settimane nella top ten dei più venduti - una ventata d’aria fresca e lo sguardo rivolto alle domande che – prima o poi – tutti dobbiamo porci nel nostro diventare adulti.
Thomas Meyer è nato nel 1974 a Zurigo. Dopo aver interrotto gli studi di legge ha lavorato come copywriter in agenzie di pubblicità e come reporter in varie redazioni. Nel 1998 ha iniziato la sua attività di scrittore. Non tutte le sciagure vengono dal cielo è il suo primo romanzo, accolto con grande successo di pubblico e pubblico nel mondo tedesco e diventando subito un vero e proprio caso letterario. Attualmente vive e lavora a Zurigo.
IO PIACEVO ALLE STELLE SOPRA DI ME (15’)
Monika Zeiner, “L'ordine delle stelle”
Quanto amore può sopportare un’amicizia? E cosa accade quando diciamo le parole sbagliate al momento giusto?
Il pianista jazz Tom Holler lascia Berlino per una tournée musicale in Italia. Parte per fuggire l’amarezza di una separazione e anche con la speranza di ritrovare Betty, il grande amore di un tempo che ora vive a Napoli. Tra musica, concerti e avventurose peregrinazioni Holler si addentra sempre di più nel passato e racconta una travolgente storia d’amore e amicizia tra lui, Marc e Betty e del dramma che ne ha lacerato per sempre le esistenze.
In questa straordinaria opera prima - finalista al German Book Prize per il miglior libro dell’anno - Monika Zeiner, cantante e scrittrice, racconta con rara e sincera freschezza la storia di un triangolo fatale tra Berlino e l’Italia, toccando tutte le corde dell’animo umano grazie a una lingua musicale e originale come le immagini che riempiono il romanzo. Pagine colme di leggerezza e malinconia, umorismo e dramma, e personaggi che rimangono a lungo nella memoria e nel cuore. Un romanzo pieno di sentimento e musica.
Monika Zeiner (1971) ha studiato Filologia romanza e Storia del teatro a Berlino e Napoli e conseguito il dottorato alla Freie Universitat di Berlino con una tesi sulla malinconia d’amore nel Medioevo (Scuola siciliana e Dolce Stil Novo). Ha pubblicato diversi radiodrammi e canta nel complesso di swing italiano “marinafon”, per il quale compone anche i testi. Vive a Berlino con il compagno e i due figli. L’ordine delle stelle, finalista al Deutscher Buchpreis, e il suo primo romanzo.
ISOLE DI MEZZO, ore 19 - 1
Vini e libri della Mitteleuropa con Imperial Wines e Proposta vini
Appuntamento al buio! e molto altro ancora...
organizzazione: Keller editore