Libera nos
Stagione Teatrale di Mezzolombardo 2005/2006
I.T.C. 2000/Fondazione Teatro Stabile di Torino
Libera nos
suggestioni dall'opera letteraria di Luigi Meneghello
di Marco Paolini, Antonia Spaliviero, Gabriele Vacis
regia di Gabriele Vacis
con Natalino Balasso e Mirko Artuso
Nos nasce in forma di spettacolo teatrale nel 1990 come produzione di Teatro Settimo con Marco Paolini e Mirko Artuso. L'idea e l'opportunità del riallestimento per la Stagione teatrale 2005/2006 nascono dall'incontro, nell'ambito della seconda edizione di "Domande a Dio" a Torino, tra lo scrittore vicentino Luigi Meneghello e Natalino Balasso dove, insieme a Gabriele Vacis, furono letti brani dalla sua opera più amata: Libera Nos a malo.
L'accoglienza calorosa del pubblico e l'intesa dell'inedito cast hanno fatto sì che prendesse corpo l'idea di riallestire uno spettacolo che fu molto amato da pubblico e critica, affidando a Natalino Balasso, in una sorta di passaggio del testimone, il ruolo che fu di Marco Paolini.
Libera Nos, cogliendo la fisicità e la poetica della parola meneghelliana, ripercorre attraverso il dialetto vicentino, ma anche con la raffinatezza della lingua italiana scritta, il lieve e terribile tempo in quel paese della vita che è l'infanzia. Ed è proprio il piccolo borgo con i suoi esilaranti e talvolta tragici personaggi, la vita paesana, il duro lavoro, le bande, le bambine poi donne, le zie e gli zii, i matti, i professori, le generazioni che arrivano e quelle che vanno, il vecchio ed il moderno che si affrontano, il luogo in cui prende vita lo spettacolo. Il dialetto, per chi lo ha posseduto come prima lingua, è anche il riappropriarsi dell'infanzia come momento centrale per decodificare il senso della vita. Trattato in quanto linguaggio che prima di tutto si vede e si sente, quando si incontra con la lingua scritta del vocabolario, ne scaturisce un delirio comico in fondo al quale si finisce inevitabilmente per scoprire che la scomparsa di certi modi di dire le cose, altro non è che la scomparsa di quelle stesse cose.
Lo spettacolo racconta i momenti fantastici e lievi dell'infanzia, della giovinezza, della crescita con la consapevolezza di maneggiare, insieme al dialetto ed alla lingua scritta, grammatiche ineluttabili, cose che nessun museo può conservare. Si possono solo nominare, finché qualcuno le ricorda.
Antonia Spaliviero
Biglietti:
da mercoledì 16 novembre presso gli sportelli delle Casse Rurali del Trentino fino alle ore 15.30 del giorno della rappresentazione o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato
presso il teatro la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20.00
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Mezzolombardo - Circolo Culturale '78