Marco Travaglio e Giancarlo Caselli presentano Lo chiamavano impunità

Convegno

Coordinano l'incontro Paolo Ghezzi, direttore de "l'Adige" e Claudio Sabelli Fioretti

Marco Travaglio e Peter Gomez, Lo chiamavano impunità, ed. Riuniti, 2003
Questo libro è per i cittadini che vogliono conoscere la vera storia del caso Sme Ariosto e continuare a vivere in un paese dove la giustizia è uguale per tutti. Oggi esistono due processi Sme. Quello politico e mediatico, nato dalla fertile fantasia di Silvio Berlusconi dopo le su «dichiarazioni spontanee» al Tribunale di Milano, poi proseguite in vari salotti televisivi compiacenti. E quello giudiziario, nato dalle carte delle banche svizzere sui conti della Fininvest, degli avvocati Previti e Pacifico, dei giudici Verde e Squillante. Mentre il Tribunale si occupa dell´eventuale prezzo dei due magistrati romani, il presidente del Consiglio dirotta l´attenzione generale sul prezzo della Sme. Aveva promesso agli elettori che non avrebbe cercato l´impunità, che si sarebbe fatto giudicare da un «giudice imparziale».La Cassazione ha stabilito che il suo giudice imparziale è a Milano. Ma Berlusconi ha rovesciato il tavolo: «Voglio essere giudicato dai miei pari». Cioè da nessuno. Ed è partita l´Operazione Impunità Duratura : per lui (lodo Maccanico) e per Previti (ritorno all´immunità parlamentare). Un´operazione che avrà successo soltanto se i cittadini continueranno a ignorare come stanno le cose. Raccogliendo e confrontando le versioni di tutti i protagonisti (De Benedetti, Berlusconi, Prodi, Amato, Ariosto…) e la seconda requisitoria (inedita) di Ilda Boccassini, questo libro li aiuta a sapere. Quasi un manuale di autodifesa.