Marzabotto

Teatro

Stagione di prosa di Cavalese e Tesero 2011/2012

Associazione Ca' Rossa - Centro Teatrale per l'Oralità
Marzabotto
di Carlo Lucarelli e Matteo Belli
con Matteo Belli
regia di Valerio Ianniello

Scritto dal giallista-detective Carlo Lucarelli e dall’attore e regista Matteo Belli, Marzabotto è uno spettacolo di narrazione scenica in Cui Matteo Belli dà voce a molti personaggi: l’archivista Gargiulo che svela i segreti custoditi nell’armadio della vergogna, i suoi capoufficio, i superstiti della strage che raccontano la violenza subita, l’ufficiale tedesco, i militari italiani, i ministri della Repubblica, i giudici e i magistrati che nel primo dopoguerra si occuparono della vicenda. Basandosi su testimonianze documentali e popolari, la narrazione procede nel racconto dell’eccidio, per poi rendere conto del vergognoso occultamento del fascicolo numero 1937 dentro un armadio, nascosto con le ante contro il muro, in fondo a un corridoio della Procura Generale Militare di Roma. Qui il fascicolo è rimasto sepolto fino al 1994. «Il linguaggio scenico – spiega Matteo Belli – è quello di un “sinfonismo attoriale” che ho sviluppato nel corso di anni d’esperienza come autore e interprete, ma qui arricchito dall’intento di raccontare, anche con strumenti recitativi propri della commedia all’italiana, una tragedia italiana, ancor prima che universale ».
Quello di Matteo Belli vuole essere un Teatro di Narrazione «che non sia solo nozionistico,ma anche rivelatorio di significati inediti, iscritti nella filigrana di quei codici della realtà, che il linguaggio artistico può rendere meglio leggibili ai sensi dello spettatore, contribuendo a una riflessione più ampia sull’utilizzo e il significato della conoscenza storica».Alla base del suo fare teatrale c’è il concetto di “rivelazione”, ovvero quella capacità dell’Arte di attingere e svelare zone profonde della psiche e dell’animo umano. Una materia fatta di documenti storici, testimonianze di sopravvissuti, cronache giudiziarie come nel caso di Marzabotto, solo se affrontata con gli strumenti e le ragioni dell’Arte, che permettono di portare alla luce nuovi e inediti significati, può diventare qualcosa di più di un teatro di nozione. Può diventare un “Teatro di Rivelazione”, capace di innescare come nel grande teatro tragico un processo di liberazione catartica del dolore.

L’altopiano di Monte Sole, dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 tra il governo italiano e il comando alleato, divenne una zona di grande importanza strategica nei piani di occupazione delle truppe tedesche. Occorreva far piazza pulita di qualunque cosa o persona fosse di ostacolo alla loro avanzata. Iniziarono così, ad opera dei nazifascisti, rastrellamenti, saccheggi, deportazioni, incendi di case, esecuzioni sommarie e violenze di ogni genere verso la popolazione civile e la brigata partigiana attiva in quella zona, la Stella Rossa comandata da Mario Musolesi, il “Lupo”. Il 28 maggio 1944 ci fu un primo massiccio rastrellamento ai danni della Stella Rossa. All’alba del 29 settembre 1944 il maggiore delle SS Walter Reder diede il via all’operazione di eliminazione della Stella Rossa. Vengono impiegati 1.500 uomini, armati di mitra, mortai, lanciafiamme, cannoni. I partigiani sono 500, cercano di resistere, ma Musolesi viene ucciso e il gruppo decimato. Anche la popolazione viene colta di sorpresa. Gli uomini abili si rifugiano nei boschi, mentre vecchi, donne e bambini cercano riparo nelle chiese,nei rifugi antiaerei o nelle abitazioni. Sarà un’operazione di disumana brutalità che non risparmierà niente e nessuno. Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 in questa zona vengono massacrate 770 persone. Molti testimoniano della presenza di fascisti insieme ai tedeschi. Le voci che iniziarono a circolare sull’efferatezza di questo eccidio vennero prontamente smentite dalle autorità e dalla stampa locale. Al termine della guerra Reder venne processato e condannato all’ergastolo nel 1951. Seguì una lunga storia di omissioni processuali, appelli e imbarazzanti silenzi che hanno trovato fine soltanto con la sentenza del 7 maggio 2008 che ha confermato la condanna degli imputati, di cui cinque all’ergastolo.


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comuni di Cavalese e Tesero