Matteo Peterlini. Backscape
La Galleria Buonanno Arte Contemporanea di Mezzolombardo-Tn, presenta la mostra personale di Matteo Peterlini Backscape.
L'artista trentino Matteo Peterlini si presenta oggi come uno degli artisti giovani (classe 1970) più attenti ai nuovi linguaggi del contemporaneo.
Protagonista di alcune partecipazioni a mostre in Italia e all'estero tra le quali vanno segnalate tre partecipazioni alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, un progetto presentato in occasione di Gemine Muse al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Mart), alcune partecipazioni alla Galleria Civica di Trento e - a livello internazionale - alcune mostre collettive (Medienturm, Graz - Austria, DiverseWorks, Houston - Usa).
Peterlini si presenta ora al pubblico con la sua prima personale, grazie la Galleria Buonanno Arte Contemporanea, dal 31 marzo al 18 maggio prossimi verranno esposte una decina di opere paesaggi di medio e grande formato appositamente realizzate per gli spazi della galleria.
Il lavoro di Matteo Peterlini ha conosciuto negli ultimi anni una continua evoluzione. Dai primi lavori attorno ai volti in formato fototessera, definiti dal gioco di interscambio e di costruzione dell'identità (come il progetto web "iotualtro" o linstallazione "M_M_" esposta presso la Galleria Contemporaneo di Mestre), Peterlini è giunto alla significativa proposta della partita di calcio "zeroazero": rilettura della storica partita Italia-Germania del 1982, dove i giocatori si trovano a giocare una partita senza pallone (opera esposta alla Biennale delle Arti Adriatiche).
L'indagine alla base del progetto esposto alla Buonanno, parte invece da una ricerca di anatomizzazione del paesaggio. Una serie di riprese fotografiche di diversi luoghi, come città, pianura, collina, mare e montagna creano le matrici di questa indagine. Ogni territorio omogeneo viene scomposto in singole componenti e successivamente viene ricombinato in un nuovo territorio. Nellimmagine finale le caratteristiche spaziali, come gli elementi del cielo, della terra, dellacqua, e della città sono individuabili nelle linee, nelle zone di grigio differenti, negli sfumati. Queste componenti comuni e la loro omogeneità, rendono comprensibile la lettura tipologica del paesaggio. Il risultato mostra le immagini di ciò che si è impresso sulla retina e nella memoria dellosservatore nel momento della visione: quanto viene percepito come insieme e quanto viene percepito come frammento. Il punto di vista qui non è frontale ma è "da dietro", dalle quinte della sua visione.
Il progetto si sviluppa all'interno della Galleria attraverso una serie di immagini fotografiche e video con la funzione di unire elementi dicotomici ordine/disordine, semplicità/complessità, frammento/totalità, esterno/interno, finito/infinito. Questo percorso espositivo è un invito ad attraversare il paesaggio per scoprirne le geometrie possibili.