Mikado/Le Troiane

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2011/2012
Altri Percorsi

Accademiad Artefatti
Mikado/Le Troiane
di Mark Ravenhill
traduzione Pieraldo Girotto, Luca Scarlini
regia Fabrizio Arcuri
assistente alla regia Marta Montevecchi
ambiente luci Diego Labonia
scene Andrea Simonetti, Claudio Petrucci
con Fabrizio Croci, Francesca Mazza, Damir Todorovic

due episodi dal ciclo Spara/Trova il tesoro/Ripeti Premio della critica 2010

Spara/Trova il tesoro/Ripeti. Un titolo sfacciatamente ispirato al linguaggio dei videogame per 17 mini-piéce che il drammaturgo inglese Mark Ravenhill ha dedicato al tema incandescente del rapporto tra l’Occidente e il mondo islamico. L’autore di Shopping and Fucking, testo che lo ha reso celebre in tutto il mondo, ha riscritto nel 2007 una serie di classici di varia natura, da Delitto e Castigo di Dostoevskij, a Le Troiane di Euripide, da Terrore e Miseria di Brecht a Mikado di Arthur Sullivan, rileggendoli nell’ottica dello scontro tra civiltà, del conflitto tra Occidente e Oriente. Un vero e proprio ciclo epico composto da un mosaico di spettacoli autonomi, da “drammi della generazione dell’iPod” come li ha definiti il suo autore.
Da tempo l’Accademia degli Artefatti, compagnia romana fondata da Fabrizio Arcuri che ha sviluppato un personale, ma sempre versatile approccio stilistico al testo e alla sua interpretazione, grazie alle contaminazioni tra arte figurativa, performance e installazioni, indaga sulla drammaturgia britannica contemporanea. Ravenhill, uno dei rappresentanti più significativi dell’ultima generazione di autori teatrali, dipinge il grande affresco della nostra epoca attraverso piccole storie quotidiane che sono l’incarnazione del Conflitto e della sua rimozione e che vengono in questo modo ad assumere la dimensione di drammi immortali. Provocatoriamente però, l’autore e la messa in scena dell’Accademia degli Artefatti, propongono un ribaltamento dell’ideologia dominante: partono dal punto di vista di alcuni personaggi fermamente convinti di essere schierati dalla parte giusta, quella della “libertà e democrazia” ed esasperano sottilmente i loro ideali, fino a insinuare nello spettatore il dubbio sui mezzi adoperati per raggiungerli. Non c’è una presa di posizione né per gli uni né per gli altri, ma un freddo sguardo critico. Il conflitto è un filtro attraverso il quale riconsiderare i valori della nostra società, che pecca sicuramente di cinismo e di incapacità di comprendere culture diverse, di colmare le distanze.
Una lucida presa di coscienza che emerge anche nelle Troiane, episodio della “saga” di Ravenhill che verrà presentato assieme a Mikado nell’ambito della rassegna “Altri Percorsi / Nuovi Linguaggi”: anche i paladini di bontà possono nascondere una folle intransigenza, anche i “buoni” posso essere molto simili ai “malvagi” che denigrano a gran voce.