Nel nome di Gesù

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2009/2010
La Grande Prosa

Teatro Stabile della Sardegna - Promo Music
Nel nome di Gesù
di Corrado Augias
regia Ruggero Cara
con Paolo Bonacelli, Aisha Cerami

Una commedia dedicata all’uomo che stava cambiando il mondo

Giornalista, scrittore, autore di numerosi testi, libri, articoli, reportage, conduttore di fortunate trasmissioni televisive incentrate sempre sul buon gusto e sulla cultura ma non per questo penalizzate dall’audience, Corrado Augias sembra aver trovato negli ultimi anni un rapporto particolare e privilegiato con il palcoscenico ed il teatro. Dopo il bello spettacolo sul caso Moro realizzato in tandem con Paolo Bonacelli, prosegue ancora una volta il connubio tra lo scrittore di vaglia e l’attore di razza. Questa volta il viaggio all’interno della prosa si concentra su quella che da molte parti è stata definita l’unica vera figura rivoluzionaria della storia: Gesù. Il percorso di Augias e Bonacelli parte dalle domande che si pone una giovane donna che deve affrontare una scelta fondamentale per la sua vita: decidere se restare o no nel luogo di raccoglimento e preghiera nel quale si trova. Le domande, che vengono rivolte al suo professore e guida, sono concentrate su due argomenti. Il primo è la fine di Gesù, vale a dire le ragioni storiche (prescindendo dalle scritture) per le quali quel famoso giorno di primavera, a Gerusalemme, venne emessa ed eseguita la sua condanna a morte.
Il secondo argomento è quanto la chiesa che si dice a lui e da lui ispirata, corrisponda, nella realtà dei comportamenti, al suo messaggio. Non aveva Gesù separato Dio da Cesare? Nel dialogo si alternano toni confidenziali, quasi venati di tenerezza, ad altri dove il contrasto si fa aspro, lacerato fin quasi alla violenza e le parole vorrebbero colpire come pietre. La donna è chiaramente sconcertata dall’ambiente, da ciò che in quel luogo ha visto ed ascoltato. Il grande dialogo tira in ballo il fare e l’essere, il non sapere più conciliare la spinta degli ideali e il peso delle responsabilità. Di riflesso viene anche in discussione la distanza, il contrasto tra la figura di Gesù, profeta disarmato, amico degli umili e degli ultimi e il Cristo della fede che trionfa nell’oro dei mosaici, nella gloria della liturgia, nella magnificenza del potere, il sovrano trionfante coperto dal mantello della teologia. L’interazione tra i due personaggi in scena è intercalata da alcune presenze che emergono dai tempi di Gesù, dalla sua Israele: un Esseno (setta alla quale Gesù stesso probabilmente appartenne), il segretario di Nicodemo, cioè uno dei pochi farisei che si schierarono per lui, Ponzio Pilato, Giuda, La Maddalena. Il finale non scioglierà tutte le nostre domande. Non sapremo con certezza se la giovane donna resterà o meno: ognuno dentro di sé troverà la possibile risposta. Il lavoro di Augias è tratto dal libro, scritto a quattro mani con Mauro Pesce, e intitolato “Inchiesta su Gesù” che ha avuto un grande successo. Il volume si chiede chi era davvero, nella sua fisicità di carne, sangue, muscoli, l’uomo che circa duemila anni fa percorse la terra d’Israele, parlò alle folle, guarì gli ammalati, lanciò uno straordinario messaggio di speranza e finì straziato su un patibolo infame.