Neve

Teatro

Le Stagioni dei Teatri 2009/2010
Teatro famiglie

Fondazione Aida
Neve
Scritto e diretto da Lorenzo Bassotto
Scritto con la collaborazione di Sergio De Simone
Dedicato a H.C. Andersen
Con Lorenzo Bassotto e Roberto Macchi
Disegno luci di Alberto Costantini
Scene di Lorenzo Bassotto e Alberto Costantini
Tecnico audio luci Marco Ava
durata 60 min
teatro d’attore
dai cinque anni in su

Un giardino. Un luogo di giochi. Un luogo di sogni. Due fratelli ed una fotografia strappata che non ne vuole sapere di crescere anche se viene annaffiata ogni giorno. Pino e Silvestro vivono in un mondo tutto loro, pieno di momenti per la merenda, in sospeso tra l’immaginazione e la cura del loro giardino, pieno di oggetti e di possibilità di “evasione”. I due protagonisti sono sempre in bilico tra il ricordo e la realtà, tra le difficoltà del crescere e il piacere della conoscenza e in questo loro mondo giocano a cercare qualcosa che in realtà hanno a portata di mano, meglio, hanno a portata di cuore. Nella foto strappata che cercano di far crescere si vede l’immagine di due bambini felici e spensierati, Pino e Silvestro che guardano alla vita che sta arrivando con serenità. La foto poi ha uno strappo, non si vede il resto. Manca qualcosa. Nella fiaba di Andersen tutti i protagonisti sentono questa mancanza: la bimba che va alla ricerca del suo amico, la regina della neve che sente la mancanza di un figlio come la signora del fiume. La figlia dei briganti che sente la mancanza di una famiglia ecc. Pino e Silvestro decidono di viaggiare per scoprire chi c’era con loro nella fotografia e dove era stata scattata. Sentono che gli manca qualcosa e vogliono scoprire cos’é. Viaggiano nel tempo di una merenda e come ogni bambino riescono ad attraversare gli oceani in un battito di mani, a volare in Cina e a trovare il mercato di Istanbul, a camminare fino alle lande desolate della Finlandia e della Lapponia… tutto senza muoversi dal loro giardino. Alla fine incontrando contrattempi e “briganti”, trovando parole ghiacciate che non riescono a risuonare se non riscaldate dal fiato e credendosi persi nel freddo, guardano semplicemente da una finestra e vedono i loro ricordi, vedono la loro famiglia riunita davanti all’albero di natale e al camino col profumo di dolci nell’aria e capiscono che era quello che gli mancava. La vita li aveva portati a dimenticare il piacere di stare insieme e il calore del natale si era raffreddato nei loro cuori un po’ troppo quadrati. La lontananza della madre e del padre quando si diventa grandi modifica i punti di vista facendo dimenticare a volte l’importanza di stare insieme.

Viaggiando in parallelo alla fiaba "La regina della Neve" di Andersen abbiamo voluto raccontare una storia diversa che però contenga tutti gli elementi di impostazione presenti nella fiaba. Il linguaggio dei due personaggi, le loro paure, le loro incomprensioni, la loro magia prende spunto da ogni avvenimento e personaggio raccontato da Andersen. Abbiamo fatto un lavoro drammaturgico di trasposizione cercando di ritrovare in due personaggi semplici e ben riconoscibili dai ragazzi gli stessi elementi catalizzatori della fiaba. Nello spettacolo poi l’utilizzo delle scene e degli oggetti risponde ad una visione magica e semplice di oggetti quotidiani e la narrazione vissuta in prima persona dai due protagonisti cerca di rendere la storia il più semplice possibile alla comprensione dei ragazzi.