Non c'è più il futuro di una volta

Teatro

Le Stagioni dei Teatri 2009/2010
Specchi Riflessi Prosa

Il 5 dicembre il commissario Zuzzurro e il suo nevrotico assistente Gaspare (Andrea Brambilla e Nino Formicola), una delle coppie di “veri” comici popolari presentano, al Teatro Valle dei Laghi a Vezzano, “Non c’è più il futuro di una volta”: il nuovo spettacolo che attinge a piene mani alle tecniche consolidate del cabaret, al quale Zuzzurro&Gaspare aggiungono il piglio personale, il ritmo serrato e il piacere della battuta per leggere la nostra quotidianità con lo stupore di un bambino e il sarcasmo di un filosofo.

Lo spettacolo, organizzato dalla Fondazione Aida, i Comuni di Terlago, Vezzano, Padergnone, Calavino, Lasino, Cavedine e la Cassa Rurale Valle dei Laghi, è una carrellata di comicità e di situazione reali che denunciano, sempre in modo garbato e divertente, le incomprensioni tra i vecchi modelli e le nuove modalità: di vivere, di incontrarsi, di condividere, di invecchiare.
Così nascono situazioni paradossali, terribilmente rivelatrici di miserie umane ma sempre con il sorriso.

Artisti Associati
Non c'è più il futuro di una volta
di e con Zuzzurro e Gaspare
regia Andrea Brambilla
ideazione scenica e costumi Pamela Aicardi
musiche Los chitarones

E se pensare al futuro, per una volta, diventasse divertente? E se riuscissimo, in questo momento particolare, a riderci sopra, a dissacrarlo? Non sarebbe forse la formula migliore, la più ottimista, la più alternativa? Ottima idea, ottima soluzione. Ci hanno pensato i due funambolici folletti della risata Gaspare e Zuzzurro che da più di trent’anni leggono e rileggono la nostra quotidianità, la nostra società con stupore bambinesco e sarcasmo da filosofo. Nasce così “Non c’è più il futuro di una volta” nuovo spettacolo del duo che attinge ovviamente a piene mani nelle tecniche consolidate e giocate del cabaret, aggiungendo il piglio personale, il ritmo serrato, il piacere della battuta, una lungimiranza da teatranti, da cittadini acuti ed osservatori, una comicità veloce e democratica ma anche il pensiero fine, la loro visione limpida e dissacrante. Insomma il proprio marchio di fabbrica, Ridere, perché una risata si infiltra nei polmoni, nello stomaco prendendo la strada secondaria del pensiero, del vedere e del capire… Lo spettacolo è una carrellata di comicità e di situazione che attinge dal vero, da quello che ti brucia sulla pelle e che ti condiziona. Così lo spettacolo vira al sociale, denuncia a suo modo le incomprensioni tra i vecchi modelli e le nuove modalità: di vivere, di incontrarsi, di condividere, di invecchiare. Così nascono situazioni paradossali, terribilmente rivelatrici di miserie umane ma sempre con il sorriso.