Old Boy

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2004/2005

Corea del Sud, 2003
durata: 119'
genere: thriller
produzione: Young Joo Suh per Show East
regia: Chan-Wook Park
attori: Min-Sik Choi (Oh Dae-Su); Ji-Tae Yoo (Lee Woo-Jin); Hye-Jung Gang (Mido); Dae-Han (Ji); Byeong-O (Kim); Su-Hyeon (Kim); Seung-Ji (Lee); Dal-Su (Oh); Myeong-Shin (Park); Jin-Seo Yun (Su-A); Su-Kyeong Yun
sceneggiatura: Jo-Yoon Hwang, Joon-Hyung Im, Chan-Wook Park
fotografia: Chung-Hoon Chung
musiche: Young-Wuk Cho
montaggio: Sang-Bum Kim
scenografia: Seong-Hee Yoo

Oh Dae-su è un uomo qualunque che vive con sua moglie e la loro figlia. Improvvisamente, un giorno del 1988, viene rapito. Prova numerose volte a fuggire dalla sua prigione e tenta anche il suicidio, ma senza successo. Passa il tempo e non riesce a capire chi possa odiarlo tanto da tenerlo prigioniero senza una ragione plausibile. Ma lo attende ancora uno shock: la notizia del brutale assassinio della moglie. Da quell'istante il suo unico scopo di vita è la vendetta.

«Non vi foste ancora accorti del cinema coreano, ecco un film che farà saltare sulla sedia anche i più distratti. Si intitola Old Boy, lo ha diretto il 41enne Park Chan-Wook. Perché come spesso accade in Corea, è un film di genere e insieme d'autore; perché impagina una storia di vendetta e di atrocità con sontuoso stile visivo, stabilendo al contempo un contatto profondo con le emozioni dei personaggi. Il plot può ricordare The Game con Michael Douglas. Ma tanto quello era leccato e artificioso, tanto Old Boy suona miracolosamente fluido, motivato e coerente (almeno nella prima metà, mentre l'epilogo si rivela un po' macchinoso e il cattivo troppo fragile per non disperdere la tensione). Montaggio acrobatico, colori lividi, colpi di scena precisi come laser e una graziosissima complice conosciuta nel sushi-bar in cui il depresso Oh entra “per mangiare qualcosa di vivo”. E poi: flashback, torbidi retroscena, la solita scuola cattolica fonte di ogni vizio, denti cavati per vendetta (non diremo come), un'interminabile rissa in piano sequenza che vede Oh sgominare almeno 20 aggressori a calci, pugni e martellate, un capolavoro di stile e di energia». (Fabio Ferzetti, “Il Messaggero”, 16 maggio 2004)
«La storia disegnata è quella di un infelice prelevato per la strada e sequestrato per 15 anni dentro un appartamento; dopodiché, lasciato libero, per vendicarsi come il conte di Montecristo deve prima scoprire chi l'ha fatto segregare e perché. Il fumetto originario non dà spiegazioni e invece il cineasta sudcoreano, dopo attente letture di Sofocle e C. G. Jung, inventa una laboriosa motivazione e uno scioglimento truculento e inquietante. Tuttavia Old Boy si può considerare una cosa seria sotto due aspetti. Perché confezionato con saltabeccante fantasia visiva sulle fatiche di un attore eccellente che si chiama Choi Min-Sik; e soprattutto perché in Corea del Sud la pellicola ha battuto i colossi Usa, il che ha spinto Hollywood ad assicurarsi i diritti per rifarsela in casa» (Tullio Kezich, “Corriere della Sera”, 16 maggio 2004)
GRAN PRIX AL 57° FESTIVAL DI CANNES (2004)

Informazioni sulla prevendita

tessera annuale 2004-2005 sottoscrivibile presso:
• la biblioteca di Pergine in Piazza Serra
• la libreria Athena in Via C. Battisti a Pergine
• la libreria Punto Einaudi in Piazza Mostra a Trento


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"