Omaggio alle vittime italiane del GULAG

Convegno

Milano - Mercoledì 9 novembre 2005, ore 17.00

Saluto delle autorità comunali.
Interventi di
Gabriele Nissim, saggista, presidente del Comitato per la Foresta dei Giusti
Elena Dundovich, storica, docente dell’Università di Viterbo
Anatolij Razumov, responsabile del Martirologio di San Pietroburgo
Testimonianze di alcuni parenti delle vittime italiane, tra cui Luciana De Marchi, Attilio Tonolo, Parisina Baccalà, Vladimiro Bertazzoni e Francesca Gori a nome di Memorial Italia

Milano - Giovedì 10 novembre 2005, ore 11.00
Parco Valsesia
Cerimonia di posa di una lapide alle “Vittime italiane del gulag”
Interverranno le autorità comunali, esponenti del Comitato promotore, parenti delle vittime e il Coro degli studenti del liceo Volta (ingresso via Bagarotti, MM1 Bisceglie + autobus 58)

L COMUNE DI MILANO ha deciso di dedicare il parco Valsesia alle vittime italiane del gulag su proposta del COMITATO PER LA FORESTA MONDIALE DEI GIUSTI.
A conclusione del convegno del dicembre 2003 I Giusti del GULag alcuni parenti delle vittime italiane avevano espresso l’auspicio che Milano ricordasse questi connazionali, più di mille (1028), finiti nei gulag o fucilati durante il grande terrore staliniano. La metà apparteneva alla comunità italiana di Kerc, in Crimea, gli altri erano per lo più emigrati politici antifascisti, soprattutto militanti comunisti.

La tragica sorte dei deportati nei 384 campi di lavoro dell’ex Unione Sovietica è una pagina ancora dimenticata nel periodo dal 1917 al 1956 sono passati nel sistema GULag decine di milioni di persone, con percentuali di mortalità altissime. Le cifre rimangono controverse e soltanto nell’ultimo decennio, dopo la caduta del Muro, sono iniziate delle ricerche serie, soprattutto dell’associazione Memorial a Mosca e di Anatolij Razumov a San Pietroburgo, per rintracciare il nome degli scomparsi e restituire loro la dignità del ricordo.

Tra i perseguitati anche molti stranieri, di cui numerosi italiani, rifugiati politici, profughi, prigionieri di guerra, intere comunità emigrate da altri Paesi.
Fuggiti da regimi oppressivi e liberticidi, cercavano nella nuova patria sovietica la realizzazione dei propri ideali e hanno invece trovato persecuzioni, torture fisiche e morali e spesso condanne a morte. Alcuni, con grande coraggio, hanno saputo opporsi alla deriva morale della delazione, alle pressioni del regime a denunciare i propri cari e gli amici in cambio della salvezza. Hanno sacrificato la vita ma non hanno rinunciato alla dignità e la loro resistenza civile ha contribuito alla lenta erosione del sistema sovietico.
Ci sembra doveroso rendere omaggio a questi uomini dimenticati e custodire la memoria delle loro storie esemplari.

Per ulteriori informazioni Comitato per la Foresta dei Giusti, c.so C. Colombo, 5 20144 Milano tel. 02 83241397; segr. 338 4302306; sito www.gariwo.net


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale - Comitato per la Foresta Mondiale dei Giusti - Comune di Milano