(P)rose dai venti. Tradurre in Festival

Manifestazioni ed eventi

Dal 21 al 23 maggio la cittadina di Borgo Valsugana (TN) sarà la sede della prima edizione del festival (P)rose dai venti. Strade, edifici storici, spazi industriali dismessi e luoghi pubblici diventeranno il crocevia di storie, racconti, testimonianze soffiati dal vento di Levante.

Il festival, che va ad arricchire la primavera trentina, si svilupperà attingendo alle suggestioni offerte dai diversi linguaggi del cinema, dell’arte, della letteratura, del teatro, concentrandosi sul tema della “traduzione” come strumento per creare ponti fra le diverse culture e come fondamenta per la conoscenza e la comunicazione fra Paesi e popoli differenti.

“(P)rose dai venti, nasce da un’esigenza: cercare di capire e conoscere un po’ di più Paesi e culture di cui poco sappiamo e che stanno influendo nel nostro sistema sociale ed economico – così le ideatrici del progetto Daniela Basso e Michela Signori sintetizzano l’idea di fondo da cui nasce il Festival – Abbiamo individuato un vento, da Borgo Valsugana il Levante, e l’abbiamo seguito muovendo i primi passi di questa edizione verso il confine rumeno, verso quello russo, e trovando un paese ai più sconosciuto: la Transnistria. Una tre giorni per incuriosire e fornire qualche chiave di lettura e conoscenza. Ma è solo l’inizio di una voglia di saperne di più che condividiamo con Arte Sella e con CSSEO (Centro Studi sulla storia dell’Europa Orientale) e che speriamo proseguirà nei prossimi anni”.

L’apertura del festival, venerdì 21 maggio, sarà affidata alla forza delle immagini del fotogiornalista Gughi Fassino. L’obiettivo di Fassino, collaboratore delle più importanti testate giornalistiche italiane e internazionali, si posa sul territorio della Transnistria, stato indipendente de facto non riconosciuto a livello internazionale, considerato ufficialmente ancora parte della Repubblica di Moldavia. La mostra fotografica viene presentata in prima nazionale a (P)rose dai venti, (aperta fino al 6 giugno) negli affascinanti spazi dell’ex edificio industriale Zirkotech di Borgo Valsugana.
A seguire nel pomeriggio la tavola rotonda Viaggiare e tradurre ad Est, moderata da Giuliano Geri, editor di Zandonai Editore. L’esperienza dei viaggi per immagini di Gughi Fassino si incontrerà con quelle di Francesco Matteo Cataluccio, studioso e traduttore della letteratura dell’Europa dell’Est, di Ljiljana Avirovic, traduttrice, e Francesca Vanoni dell’Osservatorio Balcani e Caucaso. Segue la presentazione di Mitteleuropa. Mito, letteratura, filosofia di Massimo Libardi e Fernando Orlandi.
La prima giornata del festival si concluderà con la proiezione del documentario Tradurre di Pier Paolo Giarolo (2007): un viaggio nelle lingue in cui è il traduttore a farci da guida. Tra i protagonisti Erri De Luca, traduttore dall’ebraico antico, Nadia Fusini, traduttrice di Virginia Woolf e Keats, Rita Desti, traduttrice di Saramago e molti altri ancora.

Sabato 22 maggio, seconda giornata del festival. Durante la mattinata il pubblico avrà modo di approfondire dalla voce degli stessi autori i libri Vado a vedere se di là è meglio di Francesco Matteo Cataluccio, Microliti di Paul Celan e il catalogo della mostra fotografica Transnistria.

Alle 15.30 si aprirà invece un momento dedicato alla storia umana e professionale di una donna dell’est, appassionata testimone dei nostri tempi. Il 7 ottobre del 2006 nell'ascensore del suo palazzo a Mosca veniva ritrovato il corpo senza vita della giornalista Anna Politkovskaja. Giovanna Zucconi avrà il compito di orchestrare le diverse testimonianze offerte da Claudia Zonghetti, traduttrice degli scritti della Politkovskaja, di Stefano Massini, autore dello spettacolo teatrale Donna non rieducabile, ispirato agli scritti della giornalista, e Felice Cappa, regista del film per la televisione Il sangue e la neve, tratto dallo spettacolo teatrale. Alla tavola rotonda parteciperà anche Ottavia Piccolo, protagonista dello spettacolo scritto da Massini, proposto alle ore 21.00 in prima regionale.
Nell’ambito di questa giornata verranno presentati anche il libro Per questo. Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006, edito da Adelphi e il film Il sangue e la neve edito da Promomusic.

Due esperienze complementari a confronto: il comunismo e il consumismo dell’occidente, domenica 23 maggio la giornata conclusiva del festival si concentra sulle implicazioni economiche ed esistenziali di questi due modelli.
Roberto Keller, direttore editoriale di Keller Edizioni, la casa editrice del premio nobel per la letteratura 2009 Herta Müller, sarà il moderatore della tavola rotonda Dal consumismo al comunismo. Il dialogo avrà come protagonisti scrittori, economisti, imprenditori e traduttori. Fra gli scrittori prenderanno la parola Mihai Mircea Butcovan, autore del libro che dà il titolo all’incontro e Andrea Bajani, scrittore e giornalista italiano, vincitore del Premio Mondello nel 2008 e autore del romanzo, presentato anche nell’ambito del festival, Se consideri le colpe, edito da Einaudi. La voce del traduttore sarà quella di Davide Zaffi (Nel sonno non siamo profughi di Paul Goma edito da Keller), mentre la dimensione più strettamente legata alle implicazioni economiche dei due sistemi verrà tratteggiata dal giornalista Angelo Conte e dall’imprenditore Maurizio Passerotti, console onorario in Romania per il Trentino Alto Adige.
Chiuderanno questa prima esperienza del festival (P)rose dai venti un cortometraggio con le immagini catturate durante la tre giorni da Pier Paolo Giarolo e il film di Bobby Paunescu Francesca. Il lungometraggio, proposto alla 66˚edizione del Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, tratteggia l’immagine di un'Italia percepita come un posto tutt’altro che accogliente, dove i diritti dei migranti vengono calpestati in uno scenario di episodi di violenza e di attacchi spietati. Un commiato che lascia molti spazi di riflessione per un progetto quello del festival, che, come spiegano le curatrici, “tenta di ridefinire i contorni di una conoscenza geografia culturale e sociale del nostro tempo, che sempre più tende a rendersi meno riconoscibile”.

Il festival (P)rose dai venti è promosso dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Comune di Borgo Valsugana dalla Regione Trentino Alto Adige, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, dall’APT Valsugana Vacanze e dal Coordinamento Teatrale Trentino e si inserisce nel progetto per la realizzazione del Museo diffuso della Valsugana orientale sviluppato grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Con il Patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia.


organizzazione: Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale - Arte Sella