Paesaggi di guerra

Mostra

Paesaggi di guerra
L'immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale

Proseguono le mostre promosse dalla Rete Trentino Grande Guerra dedicate all’immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale. Tra l’estate 2010 e l’inverno 2011 sono state proposte 22 mostre diverse, dedicate ai 12 ambiti nei quali è stato suddiviso il territorio del Trentino posto lungo quella che un tempo era la linea del fronte (Valle di Sole, Valle del Chiese, Valle di Ledro, Alto Garda, Mori, Vallagarina, Comuni del Pasubio, Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, Alta Valsugana, Valsugana Orientale e il Tesino, Vanoi e Primiero, Valle di Fiemme).
Nel corso dell’estate rimangono aperte le mostre di Bezzecca, Dimaro, Lavarone e Lardaro. L’ultimo allestimento, che proporrà una sintesi complessiva delle dodici mostre, avrà luogo a Trento presso le Gallerie di Piedicastello a partire dal 9 settembre 2011.
Il progetto “Paesaggi di guerra” è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Provincia autonoma di Trento, Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Fondazione Museo storico del Trentino, Il Sommolago.

Verrà inaugurato sabato 25 giugno alle 17.30 a Forte Larino un nuovo allestimento della mostra Paesaggi di Guerra in Valle del Chiese, alla presenza di Roberto Panelatti, Presidente dell’Ecomuseo della Valle del Chiese e Werner Bonenti, Sindaco del Comune di Lardaro.

Negli anni tra il 1915 e il 1918 il territorio della Valle fu diviso in due dalla linea del fronte che dalle nevi dell’Adamello scendeva per la Val di Daone e risaliva la dorsale verso la Val di Ledro. Il territorio fu tenuto dalla 6a divisione del III Corpo d’Armata, che aveva lo Stato Maggiore a Lodrone nel palazzo Bavaria. Il comando del sottosettore austriaco “Judicarien” aveva invece sede a Bondo, a nord dello sbarramento formato dalla roccaforte del Dosso dei Morti, dalle fortificazioni di Lardaro e dagli avamposti del monte Nozzolo.

Nelle prime settimane di guerra l’Austria fece evacuare i paesi a nord di Condino fino a Roncone, destinazione Tione, la Val Rendena e il Bleggio-Lomaso. Il 5 giugno, per parte sua, il Comando italiano fece sgomberare Condino e Brione; la popolazione fu evacuata in provincia di Alessandria. Il rombo delle artiglierie si sentì soprattutto nel 1915-16, quando si verificarono numerose incursioni aeree. I paesi evacuati furono bombardati e incendiati. Poi subentrò una snervante e poco combattuta guerra di posizione in montagna, con la linea italiana a ridosso di quella austriaca. Su queste posizioni terminò la guerra.

Quando, dopo l’armistizio del 3 novembre 1918, cominciarono a rientrare i profughi e i soldati che avevano combattuto sotto le bandiere di Francesco Giuseppe, trovarono un nuovo e diverso “paesaggio di guerra”: case distrutte, terreni abbandonati e incolti, boschi devastati, fienili e malghe danneggiati, montagne ingombre di reticolati, mine e proiettili, attraversate da teleferiche, solcate da trincee e camminamenti, fino oltre i 2.000 m. del Passo del Frate e del Nozzolo. Cominciò così una lunga fase di ricostruzione, documentata dalle immagini della mostra, che permise alla popolazione civile di riappropriarsi della propria terra e dei propri paesi, collaborando per rimettere in piedi il mondo che tanto faticosamente aveva costruito.

La mostra di Forte Larino conclude il ciclo di allestimenti dedicati ai paesi della Valle del Chiese, che nei mesi scorsi ha visto la realizzazione di mostre territoriali anche a Daone, Storo e Tione.

Cataloghi e video
La mostra è accompagnata da due volumi: un catalogo dedicato all’Alto Garda e alla Valle di Ledro (Mauro Grazioli, Fra le rovine della guerra. Il Basso Sarca e la Valle di Ledro alla fine del primo conflitto mondiale) un catalogo più generale che propone un’ampia selezione delle fotografie esposte nelle 12 diverse mostre di cui è composto il progetto “Paesaggi di guerra” (Mauro Grazioli, Anna Pisetti, Fabrizio Rasera, Camillo Zadra, Paesaggi di guerra. L'immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale).
Sul sito www.trentinograndeguerra.it è possibile guardare “Ritorni” di Micol Cossali, video realizzato in occasione della mostra. Il filmato aiuta ad interpretare, attraverso un percorso di fotografie e di testimonianze, lo stato d’animo di profughi e di soldati che, tornando alle proprie case, scoprivano dolorosamente quanto la guerra avesse trasformato profondamente il mondo che avevano lasciato al tempo della loro partenza.

Gruppo di lavoro
Antonio Armani, Mauro Grazioli, Marisa Marini, Roberto Panelatti, Anna Pisetti, Gianni Poletti, Fabrizio Rasera, Giancarlo Sciascia, Vittorino Tarolli, Camillo Zadra

Testi
Gianni Poletti

Con la collaborazione di
Consorzio dei Comuni del B.I.M. del Chiese, Ecomuseo della Valle del Chiese - Porta del Trentino, Associazione “Il Chiese”, Centro Studi Judicaria, Museo della Grande Guerra in Valle del Chiese, Bersone

Le immagini esposte e pubblicate sono state messe a disposizione da
Archivio del Museo Storico Italiano della Guerra (Rovereto), Archivio dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano – Museo Centrale del Risorgimento (Roma), Archivio dell'Istituto di Storia e Cultura dell'Arma del Genio (Roma), Associazione “Il Chiese”, Archivio del Centro Studi Judicaria, Biblioteca Comunale di Pieve di Bono, Biblioteca Comunale di Condino, Circolo Pensionati Rododendro (Daone), Museo della Grande Guerra in Valle del Chiese (Bersone), Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito (Roma)

Un ringraziamento a
Margherita Andreolli, Ferdinando Bragozzi, Costantino Cosi, Piergiorgio Galante, Comune di Daone, Comune di Lardaro, Comune di Storo

Informazioni
Ecomuseo Valle del Chiese
www.ecomuseovalledelchiese.it
tel. 0465 622137

Rete Trentino Grande Guerra
www.trentinograndeguerra.it
tel 0464 438100


organizzazione: Rete Trentino Grande Guerra