Paolo Borsellino essendo stato

Teatro

Stagione Teatrale di Borgo Valsugana 2005/2006
Stagione Borgo

Associazione culturale Teatro Segreto
Paolo Borsellino essendo stato
di Ruggero Cappuccio
con Massimo De Francovich, Francesca Caratozzolo, Connie Bismuto, Paola Greco, Silvia Santagata, Ada Totaro
regia di Ruggero Cappuccio

«Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla, perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non piace per poterlo cambiare». Con questa breve riflessione, Paolo Borsellino svela il senso più segreto del suo essere uomo e del suo essere giudice. La sua singolare esperienza esistenziale porta con sé i tratti inequivocabili dell’eroe. Un eroe moderno. Un eroe lontano dalle tentazioni della retorica. Un eroe che si batte senza armi contro le armi; senza violenza contro la violenza; senza protervia contro omicidi, stragi, tradimenti. Forte unicamente della sua spiazzante lealtà intellettuale, di un intuito espresso a livelli altissimi, Paolo Borsellino è l’incarnazione dell’eroe psicologico in grado di sacrificare il proprio corpo e i propri affetti per un’idea: la giustizia. Le esistenze di Borsellino e Falcone hanno operato un mutamento insolito. Per molti giorni, per mesi, per una tenace minoranza tutt’oggi, gli italiani hanno assistito e partecipato con entusiasmo e dolore ad una vera e propria reincarnazione di ideali ispirati alla giustizia che deviazioni politiche e mafiose avevano tacitato sotto la polvere di una pretesa retorica. I cinquantasette giorni in cui Paolo Borsellino vive dopo la morte di Giovanni Falcone, fanno del giudice sopravvissuto un uomo solo, accerchiato da elementi deviati dello Stato e della politica, da Cosa Nostra e dall’indifferenza collettiva come prodotto culturale raffinatissimo atto a seppellire la verità. Il lavoro si sviluppa in un concentrato di suoni e immagini tese ad esaltare il contrasto tra la spudorata bellezza dell’isola e i suoi umori notturni. L’azione prende l’avvio dal diciannove luglio 1992. Alle ore sedici e cinquantotto in via D’Amelio, a Palermo, un attentato pone fine alle vite del giudice e degli uomini che lo stavano proteggendo. Nell’ultimo decimo di secondo tra l’esplosione e la morte, Paolo Borsellino ricompone memorie e sogni della sua vita. Parla, racconta. Dubita di essere ancora vivo. Dubita di essere già morto. La messinscena deflagra in dodici movimenti, quanti sono quelli di uno Stabat Mater, addensando frasi, sussurri, visioni. Ed è appunto uno Stabat Mater doloroso, la prima parte. Il giudice, quell’ultimo giorno, andava a far visita a sua madre: una madre consapevole, metafora e incarnazione del dolore cosciente e fiero di un’altra Sicilia, di quella più invisibile e più vera.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita:
• presso gli sportelli delle Casse rurali del Trentino fino alle ore 15.30 del giorno della rappresentazione o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o di domenica
• il giorno dello spettacolo dalle ore 20.00 alle 20.45 presso la biglietteria del teatro


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Borgo Valsugana - collaborazione comuni di Carzano, Grigno, Ospedaletto, Roncegno, Scurelle, Telve, Telve di Sopra, Torcegno e il Comprensorio C3