Paolo Jannacci Trio

Musica jazz

NonSole Jazz Festival

Paolo Jannacci Trio
Paolo Jannacci (pianoforte)
Marco Ricci (contrabbasso)
Stefano Bagnoli (batteria)

Dopo aver pubblicato nel 1999 il suo primo album solista, “Notes”, nel 2004 il disco “Tape 1” e nel 2005 “My tangos”, Paolo Jannacci ritorna a distanza di tre anni con un nuovo progetto discografico intitolato semplicemente “Trio”.
Jannacci, jazzista polistrumentista e diplomato in pianoforte, ha realizzato questo album con il suo Trio formato, oltre che da lui, da Marco Ricci e Stefano Bagnoli.
Classe 1972, Paolo ha collaborato e suonato con importanti musicisti e attori della scena teatrale italiana tra cui Dario Fo, il padre Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Paolo Rossi, Roberto Vecchioni, Pacifico, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni e altri ancora.

“Il disco ‘Trio’ mi ha tenuto impegnato molto negli ultimi anni, è nato da un’esigenza naturale: mi sono chiesto cosa fosse giusto fare per arrivare al pubblico, e la strada più breve per arrivare alle persone è stato fare uscire questo disco. Ho fatto molte cose e volevo che la gente capisse davvero quale fosse il mio strumento principale. Quando sei giovane è bello spaziare e sperimentare con molti strumenti, poi però non si può frammentare troppo la comunicazione, non si ha più il tempo che si aveva una volta, siamo tutti più indaffarati e facciamo tutti mille cose perciò bisogna essere diretti il più possibile e fare arrivare da subito ciò che si vuole manifestare. Il trio è nato ufficialmente dall’anno scorso, ma ci conosciamo da dodici anni, sono i musicisti con cui ho suonato con mio padre. Abbiamo deciso di creare questa formazione ed è stata una cosa molto naturale, c’è una legame molto forte con loro, mi hanno aiutato molto. Stefano ha quindici anni di carriera alle spalle e ha suonato con i giganti del jazz italiano ed internazionale, e quando uno li ha sentiti tutti, ti riesce anche a dire ‘Ma Paolino, questa cosa magari non serve, tagliamola’. Diciamo che mi ha aiutato molto a limare un po’ e a rendere il disco più compatto”.

Paolo Jannacci


organizzazione: Scuola di Musica Eccher