Passione di mela. Da Eva al microchip

Mostra

Dall'11 luglio al 19 settembre la Val di Non ospiterà una grande mostra, sviluppata su 4 sedi espositive, dedicata al frutto più amato dagli italiani e alle suggestioni artistiche che ha saputo ispirato nei secoli, dal 500 a oggi. Sarà possibile ammirare, tra le decine di opere esposte, anche dipinti di Antonio Longo, Luca Giordano, Chagall, Botero e De Pisis, in un angolo di Trentino ancora poco conosciuto dai turisti, da sempre però sinonimo di mele di ottima qualità. Le uniche a poter vantare, grazie al lavoro dei 5000 soci del Consorzio Melinda, sponsor dell'iniziativa, il riconoscimento della DOP (Denominazione di origine protetta).

Il tema della mela, proposto per la mostra, permette di raccogliere sotto un unico titolo numerose e varie tematiche.
La mela, al di là di essere il frutto succoso e prelibato che tutti conoscono, di differenti qualità più o meno note, alcune purtroppo estinte ed altre salvaguardate come patrimonio storico, assume sia nel linguaggio comune che in quello storico, religioso e artistico significati ed immagini molto pregnanti che vanno ben oltre l'impatto visivo.
Oltre ad essere presa come simbolo di luoghi e città (Valle di Non - New York), essa può rappresentare la trasgressione, la caducità umana, ma anche l'universo femminile, l'amore inteso in senso umano e non divino, il peccato.
La sua immagine è stata usata sia nel mondo fantastico delle fiabe, che nell'immaginario pubblicitario, nella finzione cinematografica e nella rappresentazione metafisica dell'arte.
Nell'immaginario collettivo la Valle di Non è strettamente legata alle mele e comunemente, parlando della Valle, il primo ed immediato collegamento che emerge è la produzione di questo frutto.
I temi della mostra sono esplicitati in modo differente, accostando all'allestimento di percorsi espositivi in senso tradizionale, percorsi sul territorio sia di carattere culturale e storico, ma anche naturalistico e gastronomico.
I temi trattati possono essere raggruppati in alcune sezioni principali che raccolgono più argomenti anche apparentemente antitetici.
Tema religioso e mitologico: la mela rappresenta il "peccato originale", la fuga dal Paradiso terrestre, Adamo ed Eva, il dolore umano, la caducità. Il melo è l'albero simbolico della conoscenza salvifica che conduce all'immortalità. Nella mitologia greca si trovano diversi esempi, dal mito di Ercole e le fatiche imposte da Euristeo a quello del giudizio di Paride. Sono in mostra dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private sia della provincia ma anche del resto d'Italia, di periodi diversi, che trattano questi temi: autori come Antonio Longo e Luca Giordano. Inoltre, nei percorsi tematici, sono segnalati quelle pale e quegli affreschi, che si trovano nelle chiese e nelle cappelle distribuite sul territorio, dove è trattato tale tema.
La natura morta: un ruolo importante assume la frutta ed in particolare la mela nella rappresentazione della cosiddetta "natura morta" a partire dal 1500 fino all'epoca moderna, dove il ruolo dei singoli elementi assume un valenza volumetrica e coloristica sublimando l'elemento naturale. Si possono ammirare splendide nature morte dal XVII secolo al XIX secolo: dipinti fiamminghi, italiani tra cui opere esposte alla Biennale di Venezia del 1921.

Eva, la trasgressione e l'universo femminile: il tema della maternità e dell'amore terreno che discende da quel peccato originale che ha inizio con il morso dato alla mela dell'albero del Bene e del Male, nell'Eden. "Partorirai con dolore" è la conseguenza del peccato di superbia commesso da Eva e poi da Adamo. La Vergine Maria, donna senza peccato originale, madre di Dio, schiaccia la testa al serpente e tutto si risolve e si salva. Quindi non solo la bellezza femminile come atto di superbia, ma l'amore fisico, la maternità, la femminilità, la santità della donna. Sono in mostra dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private sia provinciali che nazionali di autori come Iras Baldessari, Carlo Fait, Luigi Bonazza, Gottardo Segantini, ma anche video o installazioni per non limitare ad un periodo storico specifico la trattazione di questi argomenti.
Modernità e contemporaneità: Il percorso storico delineato individua, pur nella diversità degli stili e delle poetiche, un filo conduttore che mette al centro dell'opera il soggetto "mela". Ogni artista è presente con un lavoro, in molti casi, realizzato apposta per la mostra.
L'articolazione espositiva ha inizio da una Natura morta di Arturo Tosi e da una di Filippo De Pisis, per poi passare a Bouquet des fleurs di Marc Chagall. In un ambito più contemporaneo, di forte impronta picassiana l'opera di Riccardo Schweizer, una scultura di Kolar si affianca ad una composizione di Enrica Borghi; un seducente dipinto di Botero fa da contrappunto ad un variopinto lavoro di Jan Knap e ad una complessa composizione dell'artista Gotthard Bonell.
Donald Baechler, come è nel suo stile inconfondibile, enfatizza la mela in una chiave di lettura che fa pensare al fumetto, mentre Salvo pone il soggetto all'interno di una pittura evocativa e profondamente vibrante.
Provocatoria e simbolica l'opera di Willie Bester e quella di Gian Marco Montesano, accanto al realismo di Albino Rossi, alle suggestioni di Karen Jurkovich e all'ironia di Milan Kunc.
Sono state realizzate appositamente per questa occasione le opere di Anna Maria Gelmi, Luca Coser, Oscar Fontana, Orlando Gasperini, Paul Moroder, Arnold Dall'O, Paolo Tait, Pietro Weber.
Giuliano Orsingher interviene sullo spazio ambientale, che diventa parte dell'opera creativa, elaborando le sue installazioni su sentieri boschivi tra i paesi di Don e Romeno.
Il gruppo "TERRAE", costruisce dei percorsi ambientali che si snodano su tracciati poderali, tra i paesi di Romeno e Sarnonico.
Ulteriori installazioni proposte da Luca Coser, Arnold Dall'O e Pietro Weber, interferiscono con lo spazio storico architettonico del paese di Romeno.
Il tema del territorio: come questo si è modificato nel corso degli anni, in seguito alla coltivazione della mela. Come è cambiato il disegno, la parcellizzazione, il colore, l'immagine sia in senso negativo che positivo. Modificazioni strutturali, che fanno percepire in modo diverso il terreno, il luogo, il paese. Raccontare come nel corso degli anni le scelte effettuate in campo agricolo si sono riflesse sui luoghi.
Ed ancora la storia della mela, gli aspetti botanici, tecnici, curativi e gastronomici.

SEDI ESPOSITIVE
Don: Palazzo Endrici
Revò: Casa Campia
Romeno: percorsi sul territorio - chiesa di S. Antonio
Sarnonico: Palazzo Morenberg

MANIFESTAZIONI COLLATERALI
Don: "Il falò'" - 7 agosto 2004
Revò: incontro dibattito - 6 agosto 2004
Romeno: "biancaneve" - laboratorio per bambini
Sarnonico: spettacolo musicale "Il tempo dell'utopia" - 11 agosto 2004 ore 21.00