Phantasia, Sogno e Inganno: la dottrina onirica aristotelica

Incontri e convegni

Francesca Masi - Università Ca' Foscari di Venezia

Phantasia, Sogno e Inganno: la dottrina onirica aristotelica

Aristotele dedica all’analisi del sogno tre piccoli trattati, Il sonno e la veglia, Il sognoLa divinazione durante il sonno. L’esperienza onirica, infatti, pur rappresentando un aspetto liminare della psicologia risulta, per il filosofo, degna di attenzione per più ragioni.

In primo luogo, l’indagine sul sogno aiuta a discriminare meglio la percezione immaginativa dalla percezione sensoriale. In secondo luogo, analizzare la natura e le cause del sogno consente di comprendere meglio da un punto di vista fisiologico il funzionamento della phantasia.

In terzo luogo, il sogno, caso paradigmatico tra vari altri stati allucinatori, permette di spiegare natura e origine dell’errore percettivo, un aspetto caratterizzante dell’attività cognitiva umana, che, secondo Aristotele, i suoi predecessori non avevano saputo individuare.

La relazione sarà suddivisa in tre parti. Prima si introdurrà in generale la teoria aristotelica della phantasia, di cui l’attività onirica rappresenta una specifica declinazione; poi si tratterà più in particolare del sogno, che cosa sia, perché si verifichi e in quale condizione psicofisica, infine si spiegherà la natura dell’inganno onirico.