Piccoli brividi
Cinema junior
“PICCOLI BRIVIDI” (USA, 2016, commedia – fantasy - avventura, regia di Rob Letterman, con Dylan Minnette, Odeya Rush, Jack Black, Halston Sage, Amy Ryan, Ken Marino, Timothy Simons, Ryan Lee).
Zach è costretto a lasciare New York per seguire la madre in una cittadina di provincia. La noia è pronta ad accoglierlo, ma le cose cambiano quando Zach conosce Hannah, sua coetanea e vicina di casa, e si convince che la ragazza sia vittima della furia del padre, un personaggio sgarbato e minaccioso. L'occasione più classica, ovvero il ballo scolastico, dovrebbe fornire a Zach il momento giusto per salvare eroicamente la fanciulla. Peccato, però, che il padre di Hannah altri non sia che R. L. Stein, prolifico autore di storie da brivido, e che le creature della sua immaginazione abbiano deciso di uscire dai libri giusto quella sera e di invadere le strade della città. A doversi salvare, a questo punto, sono tutti, nessuno escluso.
Una delle serie di libri per ragazzi più vendute al mondo debutta sul grande schermo con una storia che è già una sorta di summa delle potenzialità in campo, un divertente sabba in cui la storica galleria di mostri si riunisce per fare i conti con "papino", lo scrittore che li ha portati alla luce a partire dalle sue più profonde frustrazioni giovanili e dalla sua ansia di vendetta globale, salvo poi doverli tenere sotto chiave per evitare il peggio. E anche dal punto di vista della costruzione cinematografica, autori e regista fanno collezione di scene di storia del genere, mantenendosi nell'alveo della "paura sicura" senza, però, nulla togliere al ritmo e alla tensione.
Il film gioca, in punta di matita, anche con la fortuna critica della serie editoriale e con l'extrafilmico: R.L. Stein, per esempio, noto come lo Stephen King della letteratura per ragazzi, ha qui un aperto complesso di rivalità con il creatore di "It", o ancora, nell'incontrare un fuggente personaggio lungo il corridoio di scuola, lo stesso Stein spiega trattarsi del signor Black, l'insegnante di recitazione, scherzando sul se stesso fuori di finzione (Jack Black). Il film di Letterman strizza così l'occhio ad un pubblico poco più adulto o anche solo più attento e informato, dopo aver già alzato l'età media dei protagonisti per andare incontro alle esigenze del nuovo (e commercialmente fortunato) romanticismo giovanile, che pare non poter fare a meno di zombie e vampiri.
Niente di male: Piccoli Brividi fa bene il suo mestiere, mescolando la tradizione horror con uno humour facile ma efficace, e restando fedele ai pilastri della serie cartacea, quali il colpo di scena finale - ben assestato- e l'uso del "caso di puntata" per toccare un tema più complesso: nella fattispecie, l'elaborazione del lutto che Zach fatica a compiere dalla morte del padre.
3 €