Pietra e Legno nell'Arte e nel paesaggio trentino

Convegno

Memorie di Amnesie
Primo Simposio Internazionale di Scultura su Pietra e Legno del Trentino

EXOP, Stile Pietra e Bonvecchio legno vi invitano alla tavola rotonda "Pietra e Legno nell'Arte e nel paesaggio trentino"
Mercoledì 19 settembre, ore 17.00 sala grande al Maso Tre Castagni
con il moderatore Mariano Gianotti, parteciperanno il professor Renato Bocchi (Direttore del Dipartimento di Progettazione dello IUAV di Venezia), Simone Turra(scultore, diplomato all’Accademia di Brera) insieme ad altri esperti.

Exop è un’associazione che ha lo scopo di studiare ed approfondire temi legati al disagio psichico ed alla riabilitazione, con particolare attenzione alla realtà locale: il recupero della memoria del Manicomio di Pergine Valsugana che potrebbe veicolare la creazione di un “museo-parco della follia” e di un centro permanente di studi sullo stigma, una sorta di “osservatorio” in grado di mantenere aperti vari canali e possibili percorsi teorici, scientifici e culturali.

L’uso della pietra in Trentino risale alla preistoria, cosicché nei millenni è venuta a consolidarsi una particolare bravura nella estrazione, ed una altrettanta abilità nella sua lavorazione, che ha da sempre assunto anche valenze artistiche.
Porfidi della val di Cembra, granito grigio dell’Adamello e rosa di Predazzo, marmo rosso, verde e bianco di Trento, multicolori di Castione, rosa e verdi di Terlago, ed innumerevoli altri dalle cromie più variegate, hanno contribuito nei secoli, non solo alla soluzione delle esigenze elementari delle popolazioni del territorio, ma pure al suo consolidamento economico, nonché ad un arricchimento culturale, non da tutti ammesso, ma palesemente visibile in mille situazioni. Così per il legno, i boschi del Trentino hanno da sempre prodotto, in quanto coltivati, grandi quantità di legname, in certi particolari casi, speciale. Si dice che con taluni abeti della Val di Fiemme si costruissero gli “Stradivari” e con altri, gli alberi delle galere veneziane. Certo è che, da tempi immemorabili, l’uomo trentino ha sempre saputo usare il legno per riscaldarsi, costruire palafitte, case, mobili, suppellettili e tutto quanto gli serviva. Larici, abeti, cirmoli, tigli, aceri, ontani, castagni, ciliegi, noci, ecc. oltre alle necessità primarie sono sempre stati il mezzo per la dimostrazione di raffinate professionalità, per arrivare alla espressione di originali valenze artistiche. Ogni casa custodisce gelosamente una testimonianza del tanto. È in un contesto come questo che il Comune di Pergine Valsugana, cogliendo una felice intuizione di Paolo Vivian, Scultore di Legno e di Pietra, ha voluto offrire il 1° Simposio di Scultura su Pietra e Legno del Trentino.
Come già saprete, gli Scultori di varie nazionalità, che si cimenteranno nella prova, sono dieci.
Non ci saranno vincitori, nella convinzione che ogni partecipante sarà vincente a priori, se non altro per l’entusiasmo dimostrato nell’accettare di essere coinvolto.
Sono altrettanto meritevoli, tanto da essere considerati anch’essi vincitori, gli sponsor, tutti quelli che hanno a vario titolo promosso e preso parte ai lavori ed in particolare quei Ristoratori che hanno dato modo ad Artisti ed ai loro estimatori, di mangiare e parlare assieme, davanti a cibi e vini trentini.
Da ultimo voglio ricordare lo Scultore Simone Turra che ha messo a disposizione le sue opere.
Sono certo che gli studenti delle scuole medie che parteciperanno ai lavori del Laboratorio di Scultura, organizzato in parallelo al Simposio, avranno un nuovo mezzo per conoscere Pietra e Legno trentini, nonché una loro eventuale predisposizione per “lavorare” questi materiali. Pietra e Legno trentini, questa volta in espressioni artistiche distinte, si sono conosciuti, e quindi potranno offrire in altre occasioni soluzioni combinate. Questi due materiali si arricchiranno a vicenda.
Saremmo grati e contemporaneamente disponibili, a chi vorrà decidere di indire il 2° eventuale Simposio di Scultura su Pietra e Legno del Trentino.
Siamo certi che questo tipo di allestimento valorizzerà tutte le qualità ed essenze dei due diversi materiali. Contribuirà pure a consolidare quel sentimento di Trentinità che pare essere la condizione essenziale per il nostro futuro sviluppo. A chi legge auguro di aver saputo soprattutto apprezzare il lavoro degli Artisti, le opere dei quali resteranno per sempre nel Parco Tre Castagni con il fine di abbellire, ricordare e promuovere questo nostro Trentino.
Mariano Gianotti