Pollutio
Performance, oggetti, video di Virginia Sartori
"Un gesto irrompente che libera ira e angoscia. Individuo come filtro di sé, che distilla l'essenziale ed elimina la parte degenere. La nostra collocazione nel mondo ci vede in un ruolo, ci conferisce una posizione, un modo di far parte di una società. L'assetto che viene a crearsi nel vivere quotidiano e abitudinario può interferire sull'essere,può arrivare a rallentarlo, intralciarlo, fino ad immobilizzarlo impedendogli la libera azione. I protagonisti della performance sono la carne ed il sangue di un’economia occidentale pronta a sacrificare l’equilibrio precario del nostro ecosistema e una giovane donna. Il corpo dell’artista diviene corpo intrappolato, si immedesima e si trasforma in un corpo attanagliato dal catrame o dal petrolio, dal quotidiano, dall’impalpabile, sottoposto a stress, caldo, movimento e impossibilità. Una stanza asfissiante che opprime, che si può osservare al sicuro, al di là del vetro, al di là dello schermo, al di là di ciò che ci è vicino. L’utilizzo di immagini tipiche del linguaggio mediatico, veloce e diretto, propone questa volta una storia intima, lenta e al passo con i tempi delle dinamiche umane indagati attraverso i filtri e i limiti dell’artista. Ci sono tre momenti nella performance, e tre punti di vista. Il primo è la rappresentazione di ciò che le persone esprimono di sé all’altro. Il punto di vista dello spettatore è di chi, impassibile, non può far altro che osservare l’altro nella sua mutazione, senza davvero vedere che cosa accade all’altro. Il secondo momento è quello della realizzazione di sé. Il punto di vista dello spettatore questa volta riesce ad indagare cosa è rimasto e cosa è successo. Il ricordo preciso del cambiamento, la stanza che ha abitato, i panni che ha vestito. L’ultimo momento è quello che non si potrà vedere in galleria. Il racconto frame per frame dell’accaduto, del processo di mutamento che ha visto l’artista protagonista." (Virginia Sartori)
VIRGINIA SARTORI, 1988. Pergine Valsugana (TN )
Artista multidisciplinare, concettuale, che lavora nel campo della sociologia postmoderna e psicologia urbana. Le sue opere raccontano le dinamiche della società attraverso una visione distorta dell’”essere umani” in questo mondo . La sua ricerca si concentra sullo sviluppo etico-sociale in un contesto di rigenerazione urbana. “Con i miei lavori cerco di comunicare il bisogno di giungere alla catarsi per sentirsi parte di un tutto più assoluto”, spiega lei. Specializzata in scultura e arte decorativa presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna e l`Accademia di Bellas Artes dell’Università Complutense di Madrid ; Master in Arti Terapie, Virginia presenta la sua arte - performance , pittura, azioni interattive, oggetti ed installazioni a Bologna, Firenze, Trento, Napoli e Madrid. Conta inoltre più di 10 mostre personali in Italia e Spagna. Ha partecipato a molti festival d`arte contemporanea e progetti curatoriali in Italia (“OWL Festival”, Spettacolo Aperto, festival Smell 2012) e Spagna (Isala Madrid, La Quinta del Sordo) è inoltre presente alla fiera d’arte contemporanea Arte Fiera OFF a Bologna (2016; 2014) . Ha realizzato le performance in collaborazione con Stefano Scheda a Bologna e Firenze ( 2012; 2011) e la sua performance “Ave Maria” ha vinto il bando “Open” di Spettacolo Aperto a Pergine nell`anno 2015. Presidente di “Alchemica” - l`associazione culturale per la promozione di giovani artisti, portavoce del collettivo “StArt”, Virginia Sartori vive e lavora a Trento.
Ingresso libero
organizzazione: Galleria Contempo - Pergine Valsugana