Postmodernismo. Stile e Sovversione 1970-1990
Venerdì 4/5 alle 17.30 Maurizio Ferraris dialoga con il pubblico sul tema di Postmodernismo. Stile e Sovversione 1970-1990. A seguire il filosofo conduce una visita guidata alla mostra. Lincontro è a ingresso libero, la visita su prenotazione.
Negli anni Ottanta non era raro, anche in ambienti non accademici, sentire ripetere frasi come non esistono fatti, ma solo interpretazioni. Se a trentanni di distanza queste parole suonano improponibili non è solo perché il mondo è cambiato e la stagione del Postmoderno si è storicizzata come documentato dal Mart con la mostra Postmodernismo. Stile e Sovversione (1970-1990) >> ma anche perché la riflessione filosofica globale si è orientata decisamente a favore di un nuovo realismo.
Uno dei protagonisti di questa transizione è il filosofo italiano Maurizio Ferraris, che venerdì 4 maggio 2012 sarà al Mart per una lectio magistralis in occasione della pubblicazione del suo ultimo il libro "Manifesto del Nuovo Realismo", edito da Laterza nella collana i Robinson/Letture . Lincontro prende le mosse proprio dalla mostra al Mart, aperta fino al 3 giugno, per approfondire quei mutamenti Dal Postmoderno al Nuovo Realismo che hanno segnato la cultura nazionale e internazionale.
Maurizio Ferraris incontra il pubblico alle ore 17.30 nella sala conferenze del Mart di Rovereto.
A seguire il filosofo accompagnerà i visitatori prenotati ad una visita guidata della mostra Postmodernismo. Stile e Sovversione 1970-1990.
Maurizio Ferraris presenterà una sintesi del lavoro degli ultimi ventanni, nelle quali la critica del postmoderno è solo una premessa necessaria. Come dice il filosofo Il Postmoderno è stato un evento importantissimo, e sicuramente più importante in arte, letteratura, cinema e architettura che in filosofia. Per cui rivedere il postmoderno filosofico in nome del nuovo realismo non significa minimizzarne limportanza estetica ma anzi, proprio al contrario, valorizzarla, distinguendola dagli effetti collaterali del postmoderno filosofico trasformatosi in populismo politico.
MANIFESTO DEL NUOVO REALISMO
Non si può fare a meno del reale, del suo starci di fronte e non essere disponibile a negoziare. Sia quello che sia, ci renda felici o infelici, è qualcosa che resiste e che insiste, ora e sempre, come un fatto che non sopporta di essere ridotto a interpretazione, come un reale che non ha voglia di svaporare in reality.
La realtà è socialmente costruita e infinitamente manipolabile? La verità è una nozione inutile?
Il nuovo realismo è anzitutto la presa datto di un cambio di stagione. Lesperienza storica dei populismi mediatici, delle guerre post 11 settembre e della recente crisi economica ha portato una pesantissima smentita di due dogmi centrali del postmoderno: lidea che la realtà sia socialmente costruita e infinitamente manipolabile, e che la verità e loggettività siano nozioni inutili. Le necessità reali, le vite e le morti reali, che non sopportano di essere ridotte a interpretazioni, sono tornate a far valere i loro diritti.
Quello che ora è necessario non è tanto una nuova teoria della realtà (né meno che mai una teoria della nuova realtà, che suona minacciosa anche solo a leggerla), quanto piuttosto un lavoro che sappia distinguere, con pazienza e caso per caso, che cosa è naturale e cosa è culturale, che cosa è costruito e cosa no. È qui che si aprono le grandi sfide, etiche e politiche, e si disegna un nuovo spazio per la filosofia.
È questo il senso di queste pagine, ma anche quello di una grande trasformazione che a livello mondiale ha investito la filosofia, portandola fuori dai vicoli ciechi che nel secolo scorso hanno indotto molti a parlare della sua fine.
MAURIZIO FERRARIS
Maurizio Ferraris è professore ordinario di Filosofia teoretica nella Università di Torino, dove dirige il Labont (Laboratorio di Ontologia). Editorialista di la Repubblica, è direttore della Rivista di Estetica e condirettore di Critique. Directeur détudes al Collège International de Philosophie, Fellow della Italian Academy for Advanced Studies in America e della Alexander von Humboldt-Stiftung, è anche visiting professor in università europee e americane. Ha scritto una quarantina di libri, tradotti in varie lingue, tra cui: Storia dellermeneutica (Bompiani 1988); Estetica razionale (Raffaello Cortina 1997); Dove sei? Ontologia del telefonino (Bompiani 2005, Premio filosofico Castiglioncello); Ricostruire la decostruzione (Bompiani 2010); Anima e iPad (Guanda 2011). Con Laterza ha pubblicato: La filosofia e lo spirito vivente (1991); Il gusto del segreto (con Jacques Derrida, 1997); Lermeneutica (1998); Guida a Nietzsche (con altri autori, 1999); Introduzione a Derrida (2003); Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (2010).
organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto