Presentazione dei lavori di restauro del Santuario di San Valentino in Agro

Convegno

Presentazione dei lavori di restauro e di indagine archeologica al Santuario di San Valentino in Agro

Relatori
Cinzia D’Agostino - Nicoletta Pisu - Michele Anderle

Interverranno
Eddo Tasin sindaco di Vezzano
Franco Panizza assessore alla Cultura, rapporti europei e cooperazione della PAT
don Roberto Lucchi parroco di Vezzano
Sandro Flaim soprintendente per i Beni architettonici e archeologici della PAT

Il santuario, che si erge solitario nelle campagne su di un pianoro a sud dell’abitato di Vezzano, è il risultato di successivi ampliamenti e restauri del sacro edificio eretto, nei primi anni del XVI secolo, forse accanto ad una primitiva cappella ove furono rinvenute le reliquie di San Valentino presbitero e martire. Nel luogo, ora ricordato da un altare nell’attuale sagrestia della chiesa, venne rinvenuta una tegola di terracotta, sulla quale è iscritta l’epigrafe: "CCCCCCCCLX die IV aprilis hic sepulta sunt certa ossa Beati Valentini". Le reliquie sono custodite nella parrocchiale di Vezzano.
I lavori previsti, finalizzati ad arrestare il progressivo degrado dell’edificio sacro, sono stati rivolti principalmente alla esecuzione di un drenaggio perimetrale, al restauro delle facciate esterne, degli apparati lapidei e del campaniletto a vela. E’ stato inoltre restaurato l’affresco nella lunetta di facciata raffigurante la "Madonna con Bambino ed ai lati San Valentino e San Parentino" (seconda metà del XV secolo).
Trattandosi di un sito di antica frequentazione, i lavori sono stati accompagnati dalla sorveglianza archeologica durante le operazioni di scavo. Nel corso della presentazione verranno illustrati i lavori ed i dati emersi nella stratificazione del sito e degli elevati della chiesa che, accanto a quanto rivelato dalle fonti documentarie, consentono di formulare alcune ipotesi sull'antica storia del luogo e l’evoluzione del santuario.
Il progetto fu redatto nel 2010 dalla compianta collega arch. Lorena Sartori di Vezzano, i lavori sono stati invece diretti dall’arch. Michele Anderle di Trento


organizzazione: P.A.T. Soprintendenza per i beni architettonici e Archeologici