Presentazione del libro: Alla benevolenza del lettore

Convegno

Guido Suster, Alla benevolenza del lettore Scritti scelti a cura di Attilio Pedenzini e Vito Bortondello

Prefazione
Riproporre oggi, a distanza di quasi settantacinque anni dalla morte, alcune fra le tante opere di Guido Suster, è una sorta di risarcimento morale. Suster divise equamente la sua vita, a cavallo fra Ottocento e Novecento, nella passione per la ricerca storica e nell'attaccamento alla propria comunità, quella di Strigno, nel Trentino orientale: due sentimenti che spesso convergevano e si intersecavano nelle sue pubblicazioni, nel suo
vivere la politica, nella sua attività di amministratore pubblico. I più anziani ne ricordano i grandi baffi grigi e l'incedere austero, ma i loro padri, se ci fossero, ricorderebbero le tante occasioni in cui al "professore" si chiedeva un aiuto o un consiglio, certi di non tornare a casa delusi.
Crediamo sia importante tentare di leggere gli avvenimenti che ci siamo lasciati alle spalle senza pregiudizi e consapevoli della complessità che ce li rende spesso difficili da interpretare. Guido Suster, di estrazione liberale e irredentista, fu uno fra i tanti borghesi trentini che aderirono al fascismo, identificando il nuovo movimento come depositario della coscienza nazionale. Forse questa scelta di campo netta, in un Trentino che secondo le tesi storiografiche contemporanee, peraltro oggi in discussione, visse la rivoluzione mussoliniana come un "fenomeno di importazione", contribuì a mettere in secondo piano i molti crediti che il professore poteva vantare nei confronti della propria comunità. Al punto che oggi, nel suo stesso paese natale, nemmeno un vicoletto ne ricorda il nome, evocato alle memorie meno distratte solamente dalla vecchia residenza di famiglia.Ora, crediamo sia importante fare i conti fino in fondo con la propria storia, senza sconti ma anche senza frettolose archiviazioni o, peggio, rimozioni.
Nel caso di Suster una rimozione c'è stata e crediamo sia giunto il momento di porvi rimedio. Questo volume, il nostro piccolo "risarcimento morale", vuole allora ricordare il suo ingegno, la sua intelligenza, il legame profondo con la terra natale e l'attenzione che il professore riservò sempre ai meno fortunati, a prescindere dalle posizioni politiche e dagli accadimenti privati e collettivi di cui fu protagonista e testimone.Per fare ciò abbiamo scelto di far "parlare" Suster attraverso i suoi scritti, offrendo alla "benevolenza dei lettori", come avrebbe detto il nostro, un piccolo saggio della sua poliedrica attività di studioso e letterato, che proponiamo in due parti. La prima contiene alcune biografie dedicate a suoi concittadini, a partire da quel Giacomo Castelrotto, capitano e cronista cinquecentesco, che fornì a Suster materiale e spunti per diversi articoli (qui "Un cronista trentino del secolo XVI" e "Antichi fatti di cronaca trentina", mentre si è scelto di omettere "Del Castello di Ivano e del borgo di Strigno" in quanto già ripubblicato a cura di don Remo Pioner per Campanili Uniti nel 1992). Il professore ci porta poi nell'Ottocento raccontandoci vita e opere di Davide Weiss ("Un insigne incisore trentino quasi totalmente a noi sconosciuto") e del "pittore delle Grazie" Albano Tomaselli. Non manca una piccola appendice inedita costituita da una ricerca sulle origini dello stemma comunale.

La seconda parte è invece interamente dedicata alle "Delizie sociali", un poemetto satirico che Guido Suster compose nell'autunno 1906 e pubblicò in parte l'anno successivo (solo il quadro "La politica") con lo pseudonimo di Minimo Giusti. Il poema uscì integralmente in una prima edizione solo nel 1909 ma il professore, insoddisfatto per il risultato ottenuto, ne fece ristampare una versione aggiornata a proprie spese nel giugno del 1927. L'opera, così rivista e ripubblicata, rappresenta una fra le sue ultime fatiche letterarie. In forma di endecasillabi sciolti vi si trova la sua visione del mondo organizzata in otto grandi temi (quadri): la scuola, la professione, la libertà, il progresso, la politica, il socialismo, la stampa, la morale. Riproponiamo oggi questa sua fatica per almeno due motivi: in primo luogo perché, nel suo intento di "opera educativa e morale", permette di approfondire le idee e i giudizi, più o meno condivisibili, di Guido Suster riguardo al suo tempo; secondariamente perché, a distanza di quasi ottant'anni, offre qua e là una fotografia di comportamenti e di situazioni perfettamente adattabile alla nostra contemporaneità.


organizzazione: Circolo culturale Croxarie - in collaborazione con Sistema Bibliotecario Intercomunale Lagorai, Albergo Nazionale di Strigno